Tijuana by Night

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  1. Esperin
     
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    Prima dell’abbraccio



    < God bless the death > [Tupac]

    Sono nato a Los Angeles, nel ghetto per essere più preciso, dove l‘aspettativa di vita non è molto alta, dove gli uomini possono diventare solamente tre cose: G‘, porci o spie, dove le donne più fortunate passano tutto il tempo a rimediare ai danni dei figli.
    Quando nacqui correva l’anno 1982, quando il dottore mi vide, disse che avevo un’ossatura forte e grossa e che anche i miei muscoli erano un po’ più sviluppati del normale. Ho vissuto in una famiglia agiata … per quel posto si intende. I miei si erano guadagnati la moneta più importante del ghetto: il rispetto, senza quello non si può vivere, non nel posto in cui sono nato. Mio padre, quando nacqui, era un Tenente dei “Knuckles” anche se pochi mesi dopo ne divenne capo o capoguerra, in termini da strada. I “Knuckles” sono specializzati in risse, spaccio e prostituzione; gente onesta se si paragonano ai “Southern Crosses”, nostri eterni nemici, che stuprano e rubano senza ritegno.
    I primi anni della mia vita scorsero lisci e senza problemi. La mia educazione, se si può chiamare così, mi fu impartita da mia madre che cercò di insegnarmi i valori della vita; peccato però che questi valori venivano annullati dalla violenza che mi insegnava mio padre.
    All’età di sei anni iniziai due scuole: una la lasciai dopo 6 anni, l’altra la lasciai solamente al momento del mio Abbraccio. La seconda scuola, ovvero la vita nei Knuckles, mi insegnò le regole della strada, come riconoscere un “Porco”, come spacciare la droga senza pericolo e ad essere sempre vigile e attento ad ogni particolare.
    All’età di dodici anni lasciai la scuola e mio padre divenne un ubriacone a causa della morte di suo fratello. Ogni giorno picchiava mia madre, ogni giorno la picchiava più forte e più a lungo. Nello stesso anno mio padre mi ritenne grande abbastanza per farmi imparare l’uso della pistola, diceva che dopo l’addestramento nell’uso delle armi da fuoco e l’iniziazione sarei diventato un vero Knuckles, povero bastardo. Secondo lui , un ragazzo poteva diventare un membro ufficiale della banda solamente se si faceva pestare dai sette Tenenti.
    Il giorno in cui compì tredici anni, fu aperta una palestra di boxe, il proprietario era un vecchio membro dei Southern Crosses che si era fatto dieci anni di galera. Mi feci coraggio e andai; il vecchio mi accolse gentilmente nonostante i mie colori. Nello stesso giorno il proprietario iniziò ad insegnarmi quella nobile arte: jab, uppercut, knock-out etc… , la prima lezione si basava sulla teoria in quanto la palestra era ancora sprovvista di attrezzi.
    Gli anni seguenti si svolsero così: tutta la mattina e tutto il pomeriggio lo passavo in palestra e quando calava la notte vestivo i panni del ragazzo all’angolo della strada (spacciatore), in quegli anni guadagnai molto rispetto grazie alla mia abilità nel pugilato e grazie all’incredibile forza che quell’arte aveva risvegliato nel mio corpo. La cosa più bella che mi capitò in quegli anni, fu il fatto di aver incontrato una persona meravigliosa, l’unica cosa che io abbia mai amato: la figlia del vecchio, Angela. In quei quattro anni riuscì a farmi degli amici al di fuori della mia banda, tutto grazie alla palestra di boxe. Il vecchio era riuscito a scacciare tutta la brutalità del posto da quella palestra, nessun G’ andava ad importunarlo, tutti rispettavano le regole e non ci fu mai una lite, certe volte avevo l’impressione che la gente del posto lo temesse. Per quanto riguarda il mio lavoro da spacciatore, posso dire che mi riusciva piuttosto bene, merito di mio padre che mi aveva insegnato ad essere pronto, astuto e veloce nello smascherare possibili infiltrati o truffatori.
    Quando avevo un disperato bisogno di soldi mi rivolgevo a T-Frà, il pappone amico di mio padre che mi metteva a fare il “motivatore”, come diceva lui, del suo gregge. Il mio lavoro consisteva nel spaventare a morte le povere donne e convincerle che ogni cosa che diceva T-Frà doveva essere eseguita subito e alla lettera, fu proprio così che imparai a spaventare le persone, usando la forza se necessario. Cominciai anche a frequentare Angela, il vecchio me l’aveva concesso. Ogni volta che uscivo con lei sognavo una vita normale, un lavoro normale, un diploma. Non riuscì mai a dirle quello che provavo per lei, non ho idea del perché ma non ci riuscì. Più di una volta pensai di abbandonare la vita nel ghetto e di trasferirmi da qualche altra parte, una parte di me non sopportava tutta quella violenza, “una parte di me non voleva essere me”.
    Ritornando al “discorso T-Frà”, posso dire che è tuttora un bravo amico, l’unico che frequento ancora. Gli ho detto che i porci mi sono alle calcagna, che sono affetto da una brutta infezione e non posso farmi più vedere a Los Angeles.
    Nel 2008 mio padre fece la più grossa stronzata della sua vita: uccise mia madre. La notizia giunse alle mie orecchie durante uno dei miei allenamenti notturni: la mia mente fu invasa dalla rabbia e dalla disperazione. Nudo e con i guantoni nelle mani, corsi a casa mia e pestai mio padre facendogli pagare le sofferenze di mia madre, una per una. Lo scontro non durò molto, le tecniche di pugilato favorirono il mio compito, ma quando ormai mio padre era diventato una maschera di sangue, prese la sua beretta 92fs e, tremante, mi sparò in faccia. Fortunatamente mi sfiorò procurandomi solamente una cicatrice all‘altezza della guancia. Appurato il suo fallimento nell’uccidermi e resosi conto di aver ucciso la persona a lui più cara, il bastardo si sparò all’altezza della tempia. I porci arrivarono subito dopo ed io, preso dalla paura e credendo che i porci fossero venuti per arrestarmi, presi la Beretta e sparai contro di loro, ferendone uno alla gamba. Riuscì ad uscire dalla casa e iniziai a correre tra i vicoli del ghetto. Durante la corsa pensai ad Angela, molto probabilmente non l’avrei più rivista o lei non mi avrebbe voluto vedere mai più; piansi, piansi perché la mia vita faceva schifo. Più volte fui tentato di fermare la corsa e sparare ai porci ma un po’ per paura e un po’ perché volevo vedere Angela ancora un’ultima volta prima della fine, non lo feci. Cominciai a correre più velocemente e presto persi l’orientamento e finì in un vicolo cieco in cui c’era una porta semi-nascosta da piante rampicanti. Dopo pochi minuti decisi di entrare in quella porta maledetta e conobbi qualcosa di molto peggiore della morte o della galera: la mia Sire.
    Non ho più rivisto Angela.

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    A proposito della mia Sire



    Voglio il mondo e tutto quello che c’è dentro [Tony Montana]

    Mya Itsuko, figlia dell’Oyabun Katai Itsuko, nacque a Tokyo nel 1897. Già da bambina ricevette un educazione rigida, il padre la trattava come se fosse un uomo e nella sua famiglia non c’era posto per stupidi vizi da ragazzine, c’era posto solamente per la disciplina e il traffico d’armi.
    Mya era una ragazza bella, sapeva essere generosa con tutti ma aveva un difetto: voleva il potere, tutto il potere possibile, non tanto perché le interessavano i soldi ma perché voleva essere libera. Il padre, quando Mya aveva 12 anni, la portò da un maestro di arti marziali che si occupò della seconda parte della sua educazione. L’addestramento al kung-fu durò più del previsto perché Mya, nonostante le ripetute frustate del maestro, si rifiutava di allenarsi. Finito il suo addestramento e divenuta ormai una donna, Mya decise di farla pagare alla sua famiglia, così, mentre il mondo era devastato dalla I Guerra Mondiale, Mya decise di preparare la sua vendetta. Il compito non fu difficile e la sua bellezza l’aiutò molto. In pochi mesi riuscì a guadagnarsi l’appoggio di molte famiglie affiliate alla famiglia Itsuku e nel 1917 il suo “colpo di stato” ebbe successo e lei prese il posto dell’Oyabun Katai Itsuko, suo padre.
    Divenne un Vampiro un paio di anni dopo, nessuno sa chi è il suo Sire (un Nosferatu, quello sicuramente) e nessuno sa in che circostanze avvenne il suo Abbraccio.
    Si sa poco dei successivi 93 anni di non-morte di Mya. Circa 50 anni fa si trasferì in America ed aprì una serie di bische clandestine. Mya è un membro dell’Ordo Dracul da ormai 40 anni.
    La “signorina” Itsuko vede la sua trasformazione in Vampiro come una maledizione per aver ucciso il suo stesso padre.
    Anche se non ha del tutto perso la sua bellezza, un’aura di terrore circonda il suo corpo e sia gli Umani che i Fratelli sono riluttanti ad avvicinarsi a lei per tanto tempo.

    Dopo l’Abbraccio



    Nessun vento è favorevole per chi non sa a qual porto dirigersi

    Entrai in quella porta e la richiusi alle mie spalle. Buio, buio dappertutto, il cuore iniziò a battere forte e il sudore ormai mi bagnava l’intero viso mischiandosi col sangue che mi colava dalla ferità. Fui invaso dal terrore, vagai per quella specie di caverna per pochi minuti, all’improvviso sentì un forte dolore all’altezza del collo, sentivo che la Nera Signora mi stava vendendo a prendere, sentivo la sua presenza, avevo paura.
    Non sentì più nulla e caddi in uno strano stato che non so tuttora definire.
    Mi risvegliai dopo circa un’ora, la mia faccia era asciutta, avevo corso e precedentemente mi ero duramente allenato ma non avevo sete, mi toccai la ferita ma la mano non si sporcò di sangue, non sentivo dolore, non sentivo niente. Riuscì ad aprire per bene gli occhi e vidi una donna, sulla trentina, orientale. Una gran bella donna. Mi si avvicinò ed iniziai ad avere paura, la sua presenza mi intimidiva e mi metteva tremendamente a disagio. Mi fece alzare e mi condusse in una parte più illuminata della “caverna”. C’era un uomo pallidissimo legato al muro, aveva il viso scarno e rovinato, aveva delle pesanti occhiaie, la faccia era deformata, i suoi occhi erano mezzi chiusi ma il suo fisico era robusto.
    La donna mi disse: < Sconfiggi quello e ti farò conoscere un mondo nuovo, ti darò una nuova vita. Perdi e sarai completamente abbandonato a te stesso, dannato e senza speranza. Ora và!> andò a liberare l’altro Fratello, poi continuò: < Non c’è bisogno che vi uccidiate, deciderò io quando basta> e con un gesto della mano fece cominciare lo scontro.
    Ci pestammo per circa 10 min, non sentivo dolore. Un pugno mi prese dritto nel naso ma non uscì neanche una goccia di sangue, un altro pugno mi prese la ferità ma non sentì molto dolore. Alla fine riuscì a dominare il Pallido e Mya, mentre ero sopra il Fratello, mi spinse via con una forza incredibile. Dopo lo scontro mi si avvicinò e mi disse < Sei il mio prescelto, mi sarai molto utile>; mi prese la mano con tutta la grazia che le era rimasta dentro quel corpo mezzo morto e “mi mise dentro alle segrete cose”.
    Sono due anni che sto qui a Tijuana, mi occupo di recupero crediti per conto della “signorina“ Itsuko, l’aura di terrore che mi circonda fa la gran parte del lavoro ma le teste dure ci sono sempre e qualche volta ci devo andare con la mano pesante. La mia Sire si è occupata dei porci che entrarono in casa mia due anni fa, non so come, ma un giorno mi disse di non preoccuparmi più del passato.
    La Bestia è dentro di me, la sento “ma non tutto dura in eterno”, mi fa paura, e se non la riuscissi a controllare? Se la usassi per aumentare i soldi nel mio conto in banca o il mio potere? E’ giusto trasformare le persone in Fratelli? Se ne andrà veramente prima o poi? Ci sarà un futuro per me? Tante sono le domande, poche le risposte, finora.

    Aspetto fisico:
    Marcus è un ragazzo di colore, capelli corti, barba fine, corporatura robusta. E’ alto 1,87 e pesa circa 90 kg. Nonostante sia di colore, la sua pelle si è schiarita moltissimo, le guance sono diventate scarne e le pupille gli sono diventate color grigio chiaro.

    Carattere:
    Vigile, astuto ma poco intelligente. Queste poche parole riassumono le facoltà mentali di Marcus. Molto spesso soffre di sbalzi d’umore dovuti alla perdita della madre e di Angela. Marcus è una persona rozza, non abituata ai grandi discorsi, preferisce la pratica alla teoria ma non si imbarcherà mai in una missione suicida o con poche probabilità di riuscita. Non sa ancora come comportarsi con la Bestia, la sua Sire afferma che è una maledizione ma la sua avidità lo porta ad ottenere sempre di più dal suo particolare status.

    Note:
    Vitae: 10
    Volontà: 3
    Umanità: 6
    Salute:
    1 2 3 4 5 6 7 8 9

    5px disponibili.
    Affetto da Animismo Sanguinario

    Equipaggiamento:
    RSA Saiga 12k 4(9 ritira) 20/40/80 8+1 3 3 (Attualmente non disponibile)
    FN Five-seveN 3 30/60/120 20+1 2 1 (Attualmente posseduta da Elijah)
    H&K MP5 2 30/60/120 30+1 2(2/3/3) 2 ••••, 5 caricatori
    1100$ + 200$ di Elijah
    Pegno di Sangue di Mya: Guanti
    Bisturi
    Bende
    Laccio emostatico
    (3 sacche di sangue per Bryan e Lucian)

    Esperin.

    Edited by Esperin - 11/9/2012, 22:44
     
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0 replies since 17/8/2010, 15:18   1017 views
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