La Cittadella Senza Sole

Devian Thule fissava i cancelli del monastero, oggi sarebbe stata la prima volta che li avrebbe oltrepassati. Oltre la grata del portone poteva vedere i boschi e le montagne in lontananza e per la prima volta gli sorse la domanda "Chissà dove siamo?".
Era stato accolto da quell'ordine clericale quando ancora era in fasce, tutto ciò che conosceva era ciò che si poteva leggere sui libri del monastero e i dogmi del loro dio, Kelemvor, a cui lui si era votato. Per quasi due decenni non aveva fatto altro che aiutare gli altri fratelli nei lavori quotidiani, pregare e studiare antichi tomi per diventare un giorno chierico di Kelemvor.... la collocazione geografica non era contemplata e, in tutta onestà, non gli era mai importata.
Ora era pronto. Finalmente poteva dare il suo contributo nel mondo. Sapeva quali erano i suoi compiti: accompagnare le anime dei defunti con le preghiere e terminando i loro compiti su questo mondo; aprire gli occhi alla gente convinta che la morte sia il male. Un mondo senza la morte..... un sorriso sprezzante si fece largo sul suo viso. Poveri stolti, non si rendono conto delle indicibili sofferenze che si riverserebbero su di loro senza la presenza della morte, e la temono pure!
La grata era completamente alzata, la via sgombra da qualsiasi ostacolo, Devian fece un passo in avanti, poi un altro ancora mentre con sguardo fermo osservava l'orizzonte. Sapeva che quei compiti erano solo la parte più facile, da qualche parte si nascondevano quelli che non si limitavano a temere la morte ma la ingannavano, cercando di aggrapparsi alla loro miserabile vita ormai scaduta. Non-morti. Solo Kelemvor, dio della giusta morte, poteva decidere quando qualcuno doveva morire, ne prima ne dopo! Avrebbero avuto la punizione che si meritavano e la sua mano era pronta a infliggerla.
Ormai aveva varcato il grande portone, giusto un occhiata e un cenno di saluto ai suoi fratelli poi scomparve pian piano, in lontananza.
Fra le tante domande che gli passavano per la mente nessuna riguardava sua madre o suo padre.


Carattere: Fermamente devoto ai dogmi del dio Kelemvor risulta estremamente testardo. E' ben felice di aiutare gli altri se ciò non va contro la sua religione. La vita passata distaccato dal resto del mondo lo rende un pò ingenuo.

Fisico: la gavetta fatta al monastero lo ha rinforzato un pò ma la prestanza fisica non è mai stata una sua priorità. Il suo fisico risulta proporzionato ma è lontano ad avere la muscolatura di un vero avventuriero. Tiene i capelli corti e una leggera barbetta scura si fa strada sulla pelle del viso.