La Cittadella Senza Sole

Daniel si concedette finalmente un po' di riposo sdraiandosi in mezzo alla paglia nel retro del carretto che lo stava accompagnando in città, lasciando penzolare i piedi all'infuori di esso, il contadino alla guida sarebbe stato così gentile da svegliarlo una volta arrivati a destinazione.
Chiuse gli occhi e quasi senza accorgersene iniziò a pensare a quando era più giovane, a quando ancora lavorarava come aiutante per il fabbro di Reddansyr, chissà come reagì quando per pagarsi il viaggio fino a Westgate Dan ebbe la cortesia di svaligiargli ogni singolo forziere della bottega.
Un sorriso si fece largo sul suo volto, poi il ladro pensò “la giusta retribuzione per due anni di lavoro mai pagati adeguatamente”.
Poi i suoi pensieri si spostarono più in là, a quando era ragazzo, a quando per guadagnarsi da vivere compiva piccoli furti per conto della gilda dei ladri in attesa della grande occasione, poi la grande occasione arrivò, ma non era ciò che lui si aspettava.
Il sorriso sul suo volto scomparve all'improvviso, e disse tra sé e sé, “un omicidio in cambio di soldi, sono un ladro non un assassino”.
Prese un ago di paglia e se lo infilò tra i denti iniziando a muoverlo con le labbra, mentre i suoi pensieri riprendevano da dove si erano appena interrotti.
Un omicidio, già proprio unomicidio, la sua grande occasione si era rivelata la cosa più lontana dal suo carattere.
Lui che era sempre calmo e tranquillo nonostante la lingua lunga e la mano lesta, che ricorreva alla violenza solo per difendersi, come avrebbe potuto accanirsi su una persona innocente solo per soldi.
“E così dovetti dire addio alla mia bella Westgate”, pensò mentre un senso di amarezza si fece spazio nella sua mente.
Westgate infatti non è Reddansyr, e chi tradisce le Maschere della Notte merita la morte, in realtà solo una piccola parte della gilda la pensava così, ma siccome in questa piccola parte erano compresi tutti i membri delle alte sfere le alternative che si presentavano al ladro erano due, o eseguire l'ordine, poiché di questo si trattava, o fuggire.
Siccome la prima era da scartare a priori era facile immaginare quale strada avesse scelto il nostro Dan.
Così, una bella notte d'autunno senza luna Dan prese le sue cose e si allontanò dalla città a bordo di un carretto simile a quello su cui si trovava adesso.
A quest'ultimo ricordo Dan reagì rialzandosi di scatto e balzando giù dal carretto in movimento appoggiando una mano su questo mentre con l'altra afferrava lo zaino che si trovava vicino a lui, poi mettendoselo in spalla urlò al contadino “da qui in poi vado a piedi!”.
Si stava dirigendo verso una nuova città per iniziare un altra “avventura”, come oramai era abituato a fare da quando era fuggito da Westgate all'età di 19 anni, sperando di non incappare nell'ennesima richiesta di furto su commissione da quattro soldi.