PROJECT NORTHMOOR

Salviamo la casa di Tolkien dalla speculazione edilizia

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  1. Óláf Eiláfrsson
     
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    Mi sono sentito evocato un pò come il Thor della mitologia norrena che arrivava ovunque lo si chiamasse.

    Si parla di Tolkien, quindi eccovi i miei due cents.

    La casa di Tolkien è già stata venduta in passato, e ha già cambiato proprietario da quando Tolkien l’ha lasciata, com’è giusto che sia, in fondo è soltanto una casa. Ha una bella targa blu che commemora la presenza di Tolkien in quella casa, e nessuno ha mai proposto la rimozione di tale targa. Inoltre, è in un’area protetta dal governo inglese, quindi nessuno potrà farci un night club o installarci le macchinette per le scommesse con la faccia di Gollum come voleva fare la Warner Bros.

    Le società di studio tolkieniane non hanno fatto un endorsement semplicemente perchè non si tratta di un progetto di studio, nè di conservazione della memoria di Tolkien. Leggendo il manifesto del progetto, si capisce che:

    1. Il “museo” che vogliono aprire non sarà pubblico
    2. La casa sarà trasformata anche in un bed and breakfast
    3. Nessun evento di approfondimento della figura di Tolkien o delle sue opere è in programma. Si parla soltanto di “workshop creativi” senza troppi dettagli
    4. La casa di Tolkien diventerà luogo di ritiro spirituale, il che pone tutto il progetto al di fuori di ogni associazione che studia Tolkien
    5. Project Northmoor è una charity nata due mesi fa, per lo più americana e nemmeno inglese, e personalmente avrei i miei dubbi a lasciare la gestione di sei milioni in mano a una charity così giovane
    6. (Opinione del tutto personale) una raccolta fondi organizzata da una charity che non restituisce i soldi se non raggiunge l’obiettivo fissato non è degna di grande attenzione. La trasparenza prima di tutto.

    I discendenti di Tolkien non ci guadagnano nulla dalla vendita della casa, visto che non è in mano alla famiglia di Tolkien o alla Tolkien Estate da anni.

    Non sono mai stato d’accordo al ridurre lo sforzo di Christopher Tolkien ad una mera volontà di guadagnare soldi con le opere del padre. Il rapporto che c’era tra Tolkien e il figlio è un rapporto splendido, spesso di collaborazione anche quando Tolkien era ancora in vita, e invito tutti a leggere le lettere, in Italia edite da Bompiani, per saperne di più. Lo sforzo dell’ormai defunto Christopher Tolkien ha dato via a degli studi interessantissimi su Tolkien, e il fatto che ancora adesso si pubblichi saggistica su Tolkien è anche grazie a lui. Christopher Tolkien non si è limitato a prendere le carte del padre e a pubblicarle, ma ha lavorato con grandissimo rispetto e con un’immensa dedizione. Non è da tutti pubblicare un libro, in questo caso The Fall of Gondolin, a 93 anni. E non è nemmeno da tutti rinunciare completamente a qualsiasi attribuzione in tutte le pubblicazioni postume di Tolkien, dove il nome “Christopher Tolkien” appare soltanto come editore. Infine, i soldi guadagnati dalla vendita dei libri postumi sono andati alla Tolkien Estate, e non nelle tasche di Christopher Tolkien.

    Detto questo, ci sono molte altre charity che si occupano della figura di Tolkien e che probabilmente meritano più attenzione del Progetto Northmoor, ma ognuno è ovviamente libero di supportare chi e cosa vuole.
     
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7 replies since 4/12/2020, 20:45   184 views
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