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Nel frattempo Septimus continuava ad allenarsi e divertirsi con i legionari, scoprendo che le prostitute egizie avevano un'abilità nel portare a fare un viaggio di andata e ritorno tra le costellazioni del firmamento che non aveva mai provato prima. . -
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< Se non ci siete risuciti fino ad ora, cosa vi fa pensare di potelo fare nei prossimi giorni?
Avete forse un piano? >, chiese il legato a Titus.. -
Azeot.
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Ma che razza di domanda... penso' Tito.
<< Il nostro dovere era ricongiungerci con l'esercito, come da ordini >> Rispose. << Non di vincere la guerra in tre. >>. -
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< Mi risulta siate ornati in quattro.
In ogni caso rimane il punto: voi volete partecipare alla campagna che si sta preparando.
Nn godete della fiducia del nostro condottiero.
Quindi, perche' siamo qui ora? >.. -
Azeot.
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<< Sono qui perche' circolava voce che il Legato della VII Gemina fosse disposto a credere ai propri occhi, piuttosto che alle voci di chi si conforma all'opinione di un unico uomo, signore. Sono qui perche' e' il mio dovere di quirite. Sono disposto a darvi dimostrazione che queste non sono solamente parole. Ho guidato una turma durante la campagna di Dacia e ho cavalcato nella guardia dell'Imperatore; le mie azioni sono ben note a Roma. Datemi trenta uomini a cavallo e, prima che la campagna inizi, liberero' le vie di rifornimento dai predoni una volta per tutte. >> . -
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Alle parole del tribuno il lgato mosse leggermente l bocca. Se Titus non sbagliava ad interpretare l'espressione del viso, sembrava finalmente soddisfatto.
< Offerta temeraria, il deserto è grande e non sappiamo dove sia la loro base >. -
Azeot.
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<< Ma sappiamo che hanno rubato e trafugato dell'equipaggiamento romano. Riuscendo a trovare il luogo dove hanno venduto la refurtiva, probabilmente un centro commerciale lungo il fiume abbastanza grande da avere smercio ma non abbastanza da avere stanziata una nostra guarnigione, potremo risalire alla posizione di uno dei loro covi. >> . -
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< Si', potrebbe funzionare.
Suppongo che la proposta potrebbe anche essere accolta, per liberarsi di voi, ma la campagna probabilmente parirebbe prima del vostro riorno.
Quindi pensatci bene a cosa desiderate >. -
Azeot.
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<< Avere le vie di rifornimento minacciate da un nemico non puo' che rallentare lo sforzo bellico, e metterle in sicurezza fa parte di esso. Ci dia questa possibilita'. >> . -
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Il legato riflette' sulle ultime parole di Titus.
< Uhm...
Vedremo.
Terro' conto delle vostre .. proposte >, la sua laconica risposta.
Un gesto della mano indico' che il dialogo era terminato.. -
Azeot.
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Tito eseguì il saluto sull'attenti e, in silenzio, uscì dalla tenda. Decise di andare subito a trovare i compagni e gli raccontò dell'incontro con il legato, volendo sapere cosa ne pensavano. . -
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- E' evidente che la nostra presenza gli è solo di imbarazzo e sarebbe molto più contento se ci togliessimo dalle palle, ma non può non tener conto del tuo rango e ha paura di avere problemi nel caso si venisse a sapere che si è rifiutato di darti una possibilità, tanto a lui non costa nulla. Se riusciamo a tenergli pulita la strada è un punto per lui e se crepiamo nell'impresa idem. Quindi dobbiamo pararci le terga da soli e non aspettarci nessun aiuto e nessun grazie. Tuttavia è l'unico modo per tentare di conquistare la sua fiducia e raccogliere qualche pezzo della nostra credibilità e del nostro onore, dato che ai suoi occhi siamo solo dei perdenti.
A me sta bene così, tutto sommato neanche noi, a questo punto, abbiamo niente da perdere, a parte la pelle, e poi da soli si viaggia meglio e con maggiore libertà, senza contare che è la situazione che mi è più congeniale. Detto questo sono con te, Tribuno, Morituri te salutant! - Disse sorridendo e battendosi il pugno sul petto. - Sempre che il legato accetti la tua proposta... ma credo che lo farà -. -
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Valeria sorrise, non si sarebbe mai abituata al linguaggio scurrile dei soldati.
"Il Legato vorrà aspettare comunicazioni dall'alto su come agire nei nostri confronti, ma passeranno molti mesi prima di qualche risposta ragionevole. Viaggiare da soli è preferibile al restare qui senza nulla da fare."
Comprendeva il disagio del Legato ed era certa stesse agendo a fin di bene.
"Al campo hanno già molti medici, sarò più utile a voi che restando qui. Cercherò di non esservi troppo di peso e farò del mio meglio per tenere il vostro passo." Sapeva che sarebbe stato un viaggio faticoso, ma preferiva quello a restare lì. C'erano così tante cose da vedere, quella terra era bellissima e lei voleva studiarla, conoscerla, catalogarla. Restava una studiosa e la conoscenza non poteva essere perseguita al sicuro.. -
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Il colloquio con il legato della VII Gemina non era andato proprio come Titus aveva sperato.
Forse doveva fare un po’ di autocritica su come aveva condotto il confronto, anche se ad un cero punto aveva visto un lampo passare negli occhi del superiore, come s avesse toccato le corde giuste, ma poi non aveva saputo tirarle in maniera adeguata.
In ogni caso aveva almeno ottenuto una possibilità.
I giorni iniziarono a passare come i precedenti, senza che all’apparenza nulla fosse cambiato per loro. Staffette di esploratori partivano ogni mattina sia verso la profondità della giungla sia verso il rande Nilo.
Ogni tanto qualche uomo non tornava o era trasportato disteso, in una rigida posizione di morte, il volto contratto nell’agonia del mortale veleno dei Demoni Neri.
i rifornimenti continuavano ad arrivare con cadenza più o meno costante e le esercitazioni proseguivano.
In quella ricorrente noia fece inevitabilmente scalpore la morte di un luogotenente del legato a capo della missione. Diverse voci si rincorsero per la cittadella fortificata e un inusuale fermento si diffuse.
Il giorno successivo Titus, Sepimus e Valeria vennero convocati dal legato della VII Gemina Gaio Simplicio Lemonio.
A chiamarli e condurli dall'ufficiale un guppo di 5 soldati, capitanati dal tribuno "amico" di Titus.
Edited by Montecristo - 6/12/2018, 14:38. -
Azeot.
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Tito eseguì il saluto militare al legato. "Ave". Non sapeva cosa aspettarsi, e non poteva che contenere l'ansia e l'anticipazione per il momento in cui il legato avrebbe riferito loro la sua decisione.
La notizia della morte di un ufficiale l'aveva impensierito ben poco per il momento, era più interessato con il loro destino, che con l'andare della campagna di per sé. Dubitava che il legato volesse promuoverlo per rimpiazzare la perdita, quindi non aveva ragione di pensare che la morte e la loro convocazione il giorno dopo non fossero altro che una coincidenza..
Ave Cesare! - Atto V[Narratore Montecristo] - Agite pro viribus |
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