Validità dell'insegnamento letterario italiano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Aesìr
     
    .

    User deleted


    Mi sembra normale, è da noi che il fantasy è "roba da bambini". E anche qui ci sarebbe da discutere, personalmente un estratto dai libri di Silvana De Mari in un'antologia delle elementari o delle medie andrebbe benissimo. Tanto gli insegnanti saltano quella parte in ogni caso, ma almeno a qualche studente potrebbe venire voglia di leggersi i libri. Invece al massimo ho visto Shannara, qualcosa da "Il signore degli anelli" o "Lo Hobbit" o "Harry Potter"; una volta, miracolosamente, Conan.
     
    .
  2. vawapud
     
    .

    User deleted


    Io sono un tecnico, ho fatto l'industriale e sono ingegnere informatico, ora sto finendo la magistrale, quindi non sono proprio la persona adatta ad affrontare questi discorsi di insegnamento letterario. Ma ho una sensazione fin dalle superiori. E' davvero necessario dedicare tutto quel tempo al Manzoni, Verga, Dante(che poi se non sei ad un liceo ti fanno fare solo l'inferno)? L'unico autore straniero che affronti è Kafka.
    Secondo me un po è colpa dei professori cazzoni e un po è colpa della nostra ricca cultura che in determinati contesti ci "soffoca".
    Alla fine ci sono dei libri fantasy e fantascientifici che non hanno nulla di meno ad altre opere più blasonate e studiate.
     
    .
  3. Aesìr
     
    .

    User deleted


    Da quello che ho visto, il problema sta nel fatto che in Italia non si fa quello che si deve fare. I bambini escono dalle elementari senza sapere, alle medie si rifanno le elementari, alle superiori si rifanno le medie. C'è gente all'università che sbaglia i congiuntivi. Ovviamente, dato che devi continuamente rifare cose che i tuoi predecessori non hanno fatto, non hai il tempo di progredire oltre un certo punto. Quindi, chi è riuscito a stare al passo in precedenza si annoia e finisce per smettere di studiare - tanto le cose le sa già - non creandosi un metodo di studio efficace e trovandosi ad affrontare problemi più avanti. Se le materie fossero studiate a dovere e se ci fossero i dovuti controlli e i mezzi necessari (ossia, chi non supera gli esami frequenta di nuovo l'anno, altro che tutti promossi) ci sarebbe il tempo di finire gli argomenti previsti. Aggiungici una certa (non costante, ma generale) fossilizzazione della classe docente a causa del sistema delle anzianità, gente dell'età media di cinquanta, cinquantacinque anni cresciuta in un contesto diverso da quello attuale, per la quale che una cosa sia "divertente" è sinonimo di "superflua".

    Almeno, questa è l'idea che mi sono fatto da studente.
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Group
    Entourage Ristretto
    Posts
    12,665
    Location
    Como

    Status
    Anonymous
    Discorso che non fa una piega... io, ai tempi del classico, non ho mai avuto voglia di aprire un romanzo per l'idea che te ne dà la scuola di palloso e strapalloso... c'è voluto un prete mio conoscente che, fuori da scuola ha iniziato a passarmi vari Hobbit, ISDA, per passare a Timeline di Crichton, la torre nera di King e compagnia bella... e da lì son divenuto divoratore di libri. Inoltre facciamo ancora latino e greco, eccezionali in ambito di etimologie e costruzioni linguistiche, ma che io vedo appunto bene solo per un prosieguo in ambito linguistico per le preziose basi fornite.
    Io vedo qui il sistema svizzero che lascia i ragazzi degli indirizzi professionali ignoranti, superficiali e materialisti ma almeno inizia a inserirli a forza nel lavoro a 15 anni con stage per capire il ramo giusto. Senza lavoro non frequenti nemmeno! Poi se uno è portato ci son gli indirizzi classici o scientifici, ma non si costringe un meccanico che non vuol saperne manco per, a studiare la divina commedia, quando se è interessato può riprenderla in vari modi a casa, La cultura dovrebbe piuttosto partire da casa... per come funziona in italia, mio padre a 6 anni mi portava a casa iliade eneide e odissea in prosa, fantastiche storie, accennate malamente poi al ginnasio. E con una maturità classica in mano ho imparato più inglese in un anno di wow (è scandaloso) che in 5 di liceo e 3 di medie.
     
    .
  5. Aesìr
     
    .

    User deleted


    Ah, beh, anche io l'inglese l'ho fatto da cani, l'ho imparato poi volendomi leggere i racconti e gli articoli scientifici in quella lingua, arrivando a sorprendermi di quante cose la pessima editoria italiana non pubblica... ma questa è un'altra storia. Anche restando nell'ambito del classico, che è il liceo che ho frequentato, se con il greco ce la si cava un po' meglio, dato che Iliade, Odissea, Argonautiche e le tragedie più note (Medea, Baccanti, eccetera) sono comunque coinvolgenti, con il latino si finisce per concentrarsi su autori poco interessanti (Cicerone che difende l'ennesimo tizio), si saltano le parti interessanti dove ci sarebbero (Nella Vite dei Cesari di Svetonio ci sono moltissimi dettagli che possono catturare l'interesse, peccato che non la si traduca mai), l'Eneide è a pari modo un estratto delle parti più noiose (ossia, Didone che piange e Virgilio che lecca i piedi ad Augusto per tutto il libri VI) e gli autori divertenti sono a malapena accennati in letteratura (perchè non si può fare la Pharsalia - o Bellum civile - di Lucano, che è un libro pieno di battaglie, assalti di creature mostruose, rituali necromantici e via dicendo, che a tratti sembra una partita ad un gioco di ruolo). Capisco che in greco non si possa fare a meno degli storici, degli oratori e dei filosofi, che in latino Cicerone deve pur difendere una causa ogni tanto o è triste, però così si mette solo in testa allo studente che fa benissimo a ritenere greco e latino un'inutile schifezza, cosa che ho pensato anche io mentre ero al classico e ora, all'università, mi metto a riaprire i libri e ripassare Saffo o gli autori della cristianità.
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Group
    Entourage Ristretto
    Posts
    7,263
    Location
    Srath Chluaidh

    Status
    Anonymous
    Se vi siete ritrovati i messaggi qui è perchè ho pensato che la discussione poteva offrire molti spunti che poi sarebbero morti nel topic di The Witcher 3! :)

    CITAZIONE (Aesìr @ 10/7/2015, 14:43) 
    Mi sembra normale, è da noi che il fantasy è "roba da bambini". E anche qui ci sarebbe da discutere, personalmente un estratto dai libri di Silvana De Mari in un'antologia delle elementari o delle medie andrebbe benissimo. Tanto gli insegnanti saltano quella parte in ogni caso, ma almeno a qualche studente potrebbe venire voglia di leggersi i libri. Invece al massimo ho visto Shannara, qualcosa da "Il signore degli anelli" o "Lo Hobbit" o "Harry Potter"; una volta, miracolosamente, Conan.

    Che il fantasy da noi sia considerato roba da bambini è assolutamente vero, prima del fenomeno mediatico Martin e della rivisitazione delle opere di Tolkien da parte di Jackson, in libreria il fantasy si trovava mischiato indiscriminatamente tra i libri dei ragazzi, ma è una cosa che ancora va avanti, in quanto il fantasy in Italia non è riuscito a conquistare uan certa autorevolezza a livello di genere letterario.
    Per quanto riguarda il fatto che gli insegnanti salterebbero e saltano parti fantasy nelle antologie, c'è anche da considerare una cosa: i bambini/ragazzi sono davvero interessati al fantasy? Noi parliamo da appassionati del genere, e quindi ne diamo magari un'importanza anche maggiore di quella che ha realmente, ma senza il supporto del cinema e della tv, quanti realmente sarebbero interessati al fantasy, tra i giovani? Sinceramente, da amante del fantasy, prima all'interno delle scuole, poi all'esterno nelle ore da tirocinante, provando anche a dare spunti e concentrarmi su argomenti maggiormente fantasy, ho notato che su una classe di venti-trenta persone, si risveglia l'interesse di due-tre persone, mentre magari un racconto o un brano che tratti di attualità o di tematiche che ardono nei pensieri di tutti i giovani oltre ad avere un'importanza letteraria, hanno magari anche un'importanza educativa che riesce meglio a penetrare nei pensieri di un ragazzo, rispetto a draghi e orchi :)
    Detto questo, ho sempre avuto la fortuna di avere professori molto molto ferrati che mi hanno saputo dare una base letteraria che abbraccia tutti i generi, ed infatti ancora ricordo gli estratti fantasy e fantascientifici fatti alle medie!

    CITAZIONE (vawapud @ 10/7/2015, 15:13) 
    E' davvero necessario dedicare tutto quel tempo al Manzoni, Verga, Dante(che poi se non sei ad un liceo ti fanno fare solo l'inferno)? L'unico autore straniero che affronti è Kafka.
    Secondo me un po è colpa dei professori cazzoni e un po è colpa della nostra ricca cultura che in determinati contesti ci "soffoca".

    Che esistano professori cazzoni che sono letteralmente chiusi a livello mentale, è una certezza! :D
    Se posso rispondere da studioso di Lettere (non è per darmi arie, scusatemi se sembro altezzoso!), ti dico che è necessario studiare i classici e i capolavori della letteratura, italiana e straniera, dico questo perchè, come dice Focault in "Che cos'è l'autore", questi autori non sono semplici autori, sono fondatori di discorsività e la loro potenza non è soltanto insita nel valore letterario che hanno le loro opere, ma per il fatto che essi abbiano fondato un discorso che a distanza di secoli ancora anima la letteratura, perchè senza Dante, senza Boccaccio, probabilmente non avremmo conosciuto nemmeno i modi e i perchè di raccontare una storia, lo stesso concetto di storia, come racconto, è stato elaborato da Boccaccio nei suoi studi prima di scrivere il Decameron, essi hanno reso possibile ciò che è la letteratura di adesso; e una cosa che io ho sempre odiato del modo in cui si fanno gli autori alle superiori e alle medie è che essi vengano visti soltanto come "autori di X e Y che sono capolavori", ma se gli insegnanti si impegnassero a pensare fuori le righe, a farti capire che senza Dante o Boccaccio non sarebbe esistita nessuna letteratura d'amore, che senza Dante e Petrarca, che sembrano così noiosi, noi qui non staremmo nemmeno parlando italiano, che senza Manzoni che per primo in Italia ha dato una coscienza di cosa sia il romanzo storico e ha insegnato al mondo come trattare la verosimiglianza storica, oggi non ci sarebbero quei capolavori di romanzi storici che appassionano migliaia di persone. E parlando sempre dei noiosissimi Dante, Boccaccio, Petrarca e Bembo, mi chiedo perchè mai nessun professore spiega che grazie alla loro opera, grazie alla loro capacità di mitopoiesi e mitografia, oggi si riesce così bene ad inventare miti, ed ecco qui il fantasy, che volenti o nolenti affonda le sue radici nel mito. Ciò che leggiamo adesso, ciò che si produce adesso, si produce così com'è proprio perchè questi autori, questi fondatori di discorsività l'hanno permesso ed è questo che si dovrebbe insegnare a scuola, non che quel canto dell'Inferno finisce con stelle o che ci sia il bisogno di imparare a memoria cose, bisognerebbe far capire non tanto l'opera in sè, ma il valore che quell'opera ha, cosa può ancora insegnare e come può essere usata per far pensare i ragazzi.

    CITAZIONE (Aesìr @ 10/7/2015, 16:16) 
    Da quello che ho visto, il problema sta nel fatto che in Italia non si fa quello che si deve fare. I bambini escono dalle elementari senza sapere, alle medie si rifanno le elementari, alle superiori si rifanno le medie. C'è gente all'università che sbaglia i congiuntivi. Ovviamente, dato che devi continuamente rifare cose che i tuoi predecessori non hanno fatto, non hai il tempo di progredire oltre un certo punto. Quindi, chi è riuscito a stare al passo in precedenza si annoia e finisce per smettere di studiare - tanto le cose le sa già - non creandosi un metodo di studio efficace e trovandosi ad affrontare problemi più avanti.

    D'accordissimo sul fatto che il sistema italiano sia stanco e retrograde, ancora oggi mi informo sui programmi che ci sono nei vari livelli d'istruzione e mi metto le mani sui capelli, ma personalmente penso che in Italia si sbagli a prendere come regole ineluttabili ciò che il ministero afferma. Insegnare non è un mestiere statico, non è un mestiere che può essere ridotto a standard, linee guida e regole come se l'insegnante fosse un bibliotecario, insegnare significa interagire e far crescere degli individui ed è lì che il programma fallisce; bisognerebbe rivedere e ristudiare il programma ministeriale in base alla classe che si ha davanti e, è brutto dirlo, specializzare gli studenti anche in base a ciò che sanno e possono fare: nella mia scuola ci sono sempre stati programmi di potenziamento e programmi di recupero che dividevano gli alunni, in questo modo chi è bravo si sente invogliato ad andare avanti e chi è meno attento, chi ha problemi, chi non è portato per una materia può quindi avere il tempo di recuperare in modo che il programma ministeriale sarà sì raggiunto, ma ci saranno metodi e modi differenti in base ai vari alunni. Non ho trovato mai degradante dover spendere ore di recupero in matematica, anche se alla sufficienza ci arrivavo, come non mi è mai pesato dover fare più cose di letteratura ed espandere le mie conoscenze, mentre gli altri magari recuperavano il programma necessario. Bisognerebbe imparare dall'estero a specializzare e non a ridurre il tutto ad una piatta linea ministeriale. :)

    CITAZIONE (Aesìr @ 10/7/2015, 21:49) 
    [...] Con il latino si finisce per concentrarsi su autori poco interessanti (Cicerone che difende l'ennesimo tizio), si saltano le parti interessanti dove ci sarebbero (Nella Vite dei Cesari di Svetonio ci sono moltissimi dettagli che possono catturare l'interesse, peccato che non la si traduca mai), l'Eneide è a pari modo un estratto delle parti più noiose (ossia, Didone che piange e Virgilio che lecca i piedi ad Augusto per tutto il libri VI) e gli autori divertenti sono a malapena accennati in letteratura (perchè non si può fare la Pharsalia - o Bellum civile - di Lucano, che è un libro pieno di battaglie, assalti di creature mostruose, rituali necromantici e via dicendo, che a tratti sembra una partita ad un gioco di ruolo). Capisco che in greco non si possa fare a meno degli storici, degli oratori e dei filosofi, che in latino Cicerone deve pur difendere una causa ogni tanto o è triste, però così si mette solo in testa allo studente che fa benissimo a ritenere greco e latino un'inutile schifezza, cosa che ho pensato anche io mentre ero al classico e ora, all'università, mi metto a riaprire i libri e ripassare Saffo o gli autori della cristianità.

    Il concentrarsi sulle parti più noiose è colpa del singolo professore, visto che nemmeno i programmi ministeriali obbligano l'insegnante a fare determinati testi; è solo e soltanto lui che decide quali parti tradurre e su questo si aprono due domande differenti:
    1. E' importante fare passi appassionanti che però non presentano importanza linguistica o importanza storico-filosofica?
    2. E' davvero importante concentrarsi su testi importanti linguisticamente?
    Sinceramente, non so ancora rispondere a questa domanda. Se mi trovassi a dover insegnare testi in latino, non saprei scegliere se portare testi magari più attuali per i ragazzi, tralasciando la lingua, oppure testi importanti linguisticamente, tralasciando l'aspetto dell'interesse. Una risposta mi è giunta da un docente universitario, che insegna proprio latino, che consiglia ai professori del liceo di proporre testi che si possano intrecciare con le altre materie, ad esempio io di Cicerone non ho mai toccato nemmeno un testo di difesa giuridica, ma ho avuto la possibilità di concentrarmi sulla filosofia, stessa filosofia che il professore di filosofia stava portando avanti, così come, arrivati in quinto e superati i temi classici, c'è stata una ripresa dei temi quali l'importanza della pena capitale, la schiavitù, etc... che si sono intrecciati benissimo con le altre materie, così, nel loro essere noiosi, sono comunque stati utili ad approfondire altre materie. Mi rendo conto che però tutto dipende, come detto all'inizio, dal professore e se c'è una cosa certa eè che il sistema scolastico italiano sia troppo chiuso e troppo indietro, noi in Italia abbiamo una cultura immensa da approfondire, cultura che non è soltanto classica, non è soltanto letteraria, abbiamo di base una cultura che gli Inglesi e gli Americani si sognano, e questo l'ho provato sulla mia pelle, parlando con moltissimi anglofoni, abbiamo straordinarie capacità dal punto di vista dello studio ma ahimè, l'Italia incatena e chiude la cultura, la nostra cultura, che ripeto, è una delle più belle e complete del mondo!

    P.S. Perdonatemi eventuali errori grammaticali ma non ho voglia di rileggere! :rotflmao:
     
    .
  7. .:Katrina
     
    .

    User deleted


    Le antologie di letteratura che mi capitarono alle elementari e alle medie (che io ho frequentato nella stessa scuola) erano eccezionali. Ma non l'ho certo scoperto grazie alla mia insegnante che saltava a piè pari quanto di buono c'era, ma perchè la piccola me si rifiutava categoricamente di fare educazione fisica e di sua spontanea iniziativa leggeva tutto quello che la prof evitava. In quelle antologie ho letto Bradbury, Poe, Lovecraft, Michael Ende, M.Z Bradley, E.T.A Hoffmann, Asimov, Leblanc, Goethe e tanti altri.
    Ma li ho letti DA SOLA.
    E se i brani che trovavo sul libro d'italiano mi piacevano, potevo andare liberamente nella biblioteca della scuola (sempre durante l'ora di educazione fisica, gente! NESSUNO si preoccupava di dove fossi o dove andassi. Avrei potuto anche uscire e finire sotto un tram e non se ne sarebbe accorto nessuno. Evviva la sicurezza nelle scuole!) e portarmi i libri a casa.
    Ricordo che uno dei primi che noleggiai fu L'Ultimo Vampiro di Christopher Pike che sarebbe stato ripubblicato da Mondadori nei Super-Brividi solo molti anni dopo e che è ancora un signor libro horror per ragazzi.
    La sola volta che leggemmo un pezzo della Storia Infinita (che per inciso, a me neppure piace) la prof non aveva idea da che libro il brano fosse tratto. Fui io ad alzare la zampa e chiedere 'Ma chi è l'autore?' e lei 'boh, M.Ende.' seguì da parte mia un facepalm degno di un meme.
    Inutile dire che siparietti del genere ti fanno sviluppare già in tenera età una certa repulsione per la razza umana.

    Ora, so anche che di antologie belle come lo era la mia ce ne son davvero poche, però il potenziale del libro và sprecato se il professore legge solo quello che piace a lui e quando propina alla classe qualcosa che non conosce non si prende nemmeno la briga di capire chi sia l'autore e perchè i curatori dell'antologia abbiano ritenuto il suo scritto degno di essere studiato.
    Io mi vergogno di dire ai miei amici sparsi per il mondo (e ne ho dal Messico alla Russia!) che a scuola non ho MAI studiato Shakespeare, Voltaire, Dickens, Tolstoj, Dumas e compagnia bella quando tutti loro sanno La Divina Commedia meglio di me.
    Il sistema scolastico italiano, almeno per quanto concerne le materie letterarie, è talmente inferiore da da farci sfigurare persino se paragonati a stati 'impensabili' come l'Ucraina e la Bulgaria (si, ho amici anche li).

    Concludo l'intervento con una citazione 'elevata' non perchè voglio fare la persona colta ma perchè l'ho sentita in un musical ;) prova che si può fare cultura anche attraverso lo spettacolo, l'arte e l'immaginazione.

    I must study politics and war, that our sons may have liberty to study mathematics and philosophy. Our sons ought to study mathematics and philosophy, geography, natural history and naval architecture, navigation, commerce and agriculture in order to give their children a right to study painting, poetry, music, architecture, statuary, tapestry and porcelain.
    [John Adams, Primo Vice Presidente degli Stati Uniti d'America.]


    Non so voi, ma io trovo bellissima l'idea che l'obbiettivo ultimo debba essere dare ai cittadini la possibilità di accrescere la propria cultura ed espressione artistica. Ovviamente si tratta di un concetto utopistico, ma penso che se non dello Stato, questo dovrebbe essere come minimo l'obbiettivo della SCUOLA.
     
    .
  8. vawapud
     
    .

    User deleted


    @Olaf
    Il tuo discorso è giustissimo, quel che dico io, devo passare 100 ore di lezione a fare Dante poi quando vai avanti al purgatorio ti senti dire che non hai le basi filosofiche per affrontarlo?
    Vero che senza di loro non parleremo italiano, ma secondo me non è abbastanza didattico per tutto quel tempo e si tende a distogliere l'attenzione verso altre cose, mentre ho trovato il periodo del pessimismo poco approfondito nel mio caso.

    Altra cosa, non so ora come funziona ma noi in quarta fummo costretti a leggere la coscienza di zeno. Mai letto nulla di più orribile, tant'è che poi al prof (che era forte dopotutto) gli dissi "no niente zeno, ho letto il 6° di harry potter" e lui "almeno hai letto qualcosa".

    Purtroppo, vuole il carattere, vuole l'impostazione della mia carriera di studi, io sono molto pratico. Se una cosa non ha utilità nel medio-breve termine tendo a non interessarmene.


    Altra cosa che è più inerente al principio della discussione e all'università. Si dice che l'uni in italia non è ben strutturata per vari fattori, anche se ho dei dubbi in merito perlomeno a Firenze ora che ci sono professori giovani e la vecchia guardia di ladri teste di ghisa è andata in pensione, è proprio un discorso di uno dei professori storici di matematica, disse: "il problema dell'università in italia è che la conoscenza viene trasferita e creata nello stesso posto, mentre dovrebbero stare separate queste due cose". Io mi trovo d'accordo, vero che il genio è sempre in pari, ma rischia di non avere sufficienti stimoli.
     
    .
  9. Aesìr
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Óláf Eiláfrsson @ 11/7/2015, 13:17) 
    CITAZIONE (Aesìr @ 10/7/2015, 14:43) 
    Mi sembra normale, è da noi che il fantasy è "roba da bambini". E anche qui ci sarebbe da discutere, personalmente un estratto dai libri di Silvana De Mari in un'antologia delle elementari o delle medie andrebbe benissimo. Tanto gli insegnanti saltano quella parte in ogni caso, ma almeno a qualche studente potrebbe venire voglia di leggersi i libri. Invece al massimo ho visto Shannara, qualcosa da "Il signore degli anelli" o "Lo Hobbit" o "Harry Potter"; una volta, miracolosamente, Conan.

    Che il fantasy da noi sia considerato roba da bambini è assolutamente vero, prima del fenomeno mediatico Martin e della rivisitazione delle opere di Tolkien da parte di Jackson, in libreria il fantasy si trovava mischiato indiscriminatamente tra i libri dei ragazzi, ma è una cosa che ancora va avanti, in quanto il fantasy in Italia non è riuscito a conquistare uan certa autorevolezza a livello di genere letterario.
    Per quanto riguarda il fatto che gli insegnanti salterebbero e saltano parti fantasy nelle antologie, c'è anche da considerare una cosa: i bambini/ragazzi sono davvero interessati al fantasy? Noi parliamo da appassionati del genere, e quindi ne diamo magari un'importanza anche maggiore di quella che ha realmente, ma senza il supporto del cinema e della tv, quanti realmente sarebbero interessati al fantasy, tra i giovani? Sinceramente, da amante del fantasy, prima all'interno delle scuole, poi all'esterno nelle ore da tirocinante, provando anche a dare spunti e concentrarmi su argomenti maggiormente fantasy, ho notato che su una classe di venti-trenta persone, si risveglia l'interesse di due-tre persone, mentre magari un racconto o un brano che tratti di attualità o di tematiche che ardono nei pensieri di tutti i giovani oltre ad avere un'importanza letteraria, hanno magari anche un'importanza educativa che riesce meglio a penetrare nei pensieri di un ragazzo, rispetto a draghi e orchi :)
    Detto questo, ho sempre avuto la fortuna di avere professori molto molto ferrati che mi hanno saputo dare una base letteraria che abbraccia tutti i generi, ed infatti ancora ricordo gli estratti fantasy e fantascientifici fatti alle medie!

    Guarda, ti assicuro che secondo me sarebbero molti a preferire un brano tratto da un testo fantasy o di fantascienza che la lettura, con analisi del testo ed esercizi tipici dell'antologia delle medie, di un brano che parla della scuola o di uno che cerca di costruire la gabbia del criceto (e questo era già sopra la media...), poi giudica un po' tu. Penso che il brano più interessante e coinvolgente che abbia mai fatto alle medie sia stato uno tratto da Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, che ancora oggi mi domando come sia finito nell'antologia.

    CITAZIONE
    CITAZIONE (Aesìr @ 10/7/2015, 21:49) 
    [...] Con il latino si finisce per concentrarsi su autori poco interessanti (Cicerone che difende l'ennesimo tizio), si saltano le parti interessanti dove ci sarebbero (Nella Vite dei Cesari di Svetonio ci sono moltissimi dettagli che possono catturare l'interesse, peccato che non la si traduca mai), l'Eneide è a pari modo un estratto delle parti più noiose (ossia, Didone che piange e Virgilio che lecca i piedi ad Augusto per tutto il libri VI) e gli autori divertenti sono a malapena accennati in letteratura (perchè non si può fare la Pharsalia - o Bellum civile - di Lucano, che è un libro pieno di battaglie, assalti di creature mostruose, rituali necromantici e via dicendo, che a tratti sembra una partita ad un gioco di ruolo). Capisco che in greco non si possa fare a meno degli storici, degli oratori e dei filosofi, che in latino Cicerone deve pur difendere una causa ogni tanto o è triste, però così si mette solo in testa allo studente che fa benissimo a ritenere greco e latino un'inutile schifezza, cosa che ho pensato anche io mentre ero al classico e ora, all'università, mi metto a riaprire i libri e ripassare Saffo o gli autori della cristianità.

    Il concentrarsi sulle parti più noiose è colpa del singolo professore, visto che nemmeno i programmi ministeriali obbligano l'insegnante a fare determinati testi; è solo e soltanto lui che decide quali parti tradurre e su questo si aprono due domande differenti:
    1. E' importante fare passi appassionanti che però non presentano importanza linguistica o importanza storico-filosofica?
    2. E' davvero importante concentrarsi su testi importanti linguisticamente?
    Sinceramente, non so ancora rispondere a questa domanda. Se mi trovassi a dover insegnare testi in latino, non saprei scegliere se portare testi magari più attuali per i ragazzi, tralasciando la lingua, oppure testi importanti linguisticamente, tralasciando l'aspetto dell'interesse.

    Allora sei stato più fortunato di me, dato che le centinaia di brani di Cicerone che ho dovuto tradurre non avevano assolutamente niente di rilevante dal punto di vista linguistico e filosofico. Semplicemente "bisogna fare Cicerone". Lo stesso è stato per gli oratori greci: "bisogna" tradurli, punto. Il che si concludeva in innumerevoli spezzoni di brani di difesa per delle banalità. Che possono essere utili - forse - se si studia legge, ma non in altri campi. Non c'era realmente nulla di importante in campo linguistico o concettuale (credo che il greco abbia un'importanza linguistica al primo anno, per la prevalenza di autori non attici).

    CITAZIONE (.:Katrina @ 12/7/2015, 15:17) 
    Ora, so anche che di antologie belle come lo era la mia ce ne son davvero poche, però il potenziale del libro và sprecato se il professore legge solo quello che piace a lui e quando propina alla classe qualcosa che non conosce non si prende nemmeno la briga di capire chi sia l'autore e perchè i curatori dell'antologia abbiano ritenuto il suo scritto degno di essere studiato.
    Io mi vergogno di dire ai miei amici sparsi per il mondo (e ne ho dal Messico alla Russia!) che a scuola non ho MAI studiato Shakespeare, Voltaire, Dickens, Tolstoj, Dumas e compagnia bella quando tutti loro sanno La Divina Commedia meglio di me.
    Il sistema scolastico italiano, almeno per quanto concerne le materie letterarie, è talmente inferiore da da farci sfigurare persino se paragonati a stati 'impensabili' come l'Ucraina e la Bulgaria (si, ho amici anche li).

    Ma tranquillamente. Shakespeare? Lo studiate durante le vacanze, che non abbiamo tempo. Voltaire? Citato in un paragrafo del libro di storia. Dickens? Unico di questi fatto in maniera passabile perchè quell'anno abbiamo avuto un'insegnante madrelingua, per non so che fortuna quell'anno abbiamo fatto anche Milton e il mio adorato gotico, che quindi sono stati trattati bene. Tolstoj? Vedi come per Voltaire. Ma Con la letteratura italiana avevamo fatto Ariosto alla fine del secondo anno di liceo e il terzo bisognava assolutamente studiare D'Annunzio, quindi...
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Group
    Entourage Ristretto
    Posts
    7,263
    Location
    Srath Chluaidh

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (.:Katrina @ 12/7/2015, 15:17) 
    Il sistema scolastico italiano, almeno per quanto concerne le materie letterarie, è talmente inferiore da da farci sfigurare persino se paragonati a stati 'impensabili' come l'Ucraina e la Bulgaria (si, ho amici anche li).

    Sinceramente, non sono d'accordo! :)
    Che il sistema scolastico italiano sia gestito malissimo, sono il primo a dirlo e qui lo ripeto, però non mi sento di dire che sia pessimo a livello letterario, almeno non il sistema italiano, non nella sua concezione generale, bensì nella sua specificità: esistono realtà in cui gli alunni sono costretti dai professori a condividere con loro la loro chiusura mentale, così come realtà in cui gli alunni sono spinti al dialogo e all'acquisizione di una cultura a 360 gradi, ma anche i programmi ministeriali, che personalmente combatto a spada tratta (si legga sopra), per quanto riguarda la letteratura, non sono affatto pessimi, questo perchè da sempre in Italia la passione per la letteratura è stata coltivata ed è coltivata ancora nel mondo accademico come mai in altri paesi. Gli altri stati europei sicuramente approfondiscono meglio la letteratura internazionale, ma con quale metodo? Siamo sicuri che realmente si capisca e si intenda la letteratura? Parlando della mia esperienza personale, ho avuto contatti con moltissime persone provenienti da varie parti del mondo, ma non ho mai trovato la profondità di una conoscenza e di una coscienza letteraria come c'è qui in Italia. Ho trovato invece un sapere la letteratura, senza però capirla, senza però averne coscienza, almeno non come l'abbiamo noi qui in Italia e sarà forse soltanto frutto della mia esperienza, anche se ho sempre avuto a che fare con persone appartenenti al mondo accademico degli studi letterari, ma ho notato come negli altri paesi avere cultura letteraria si basi quasi solamente a saper citare e collocare autori e opere, senza però capirne motivi, filosofia o avere una base di teoria letteraria, teoria letteraria che fuori dall'Italia quasi si ignora, sia nel sistema scolastico pre-universitario, sia in quello universitario. Per questo mi sento di dire che, rubando le parole al linguista Antonelli, per quanto riguarda la conoscenza letteraria estera si possa parlare di una temperatura percepita, ovvero di un sapere che sembra più ampio, ma che non è più profondo di quello che abbiamo in Italia. :)

    CITAZIONE (vawapud @ 13/7/2015, 03:58) 
    @Olaf
    Il tuo discorso è giustissimo, quel che dico io, devo passare 100 ore di lezione a fare Dante poi quando vai avanti al purgatorio ti senti dire che non hai le basi filosofiche per affrontarlo?
    Vero che senza di loro non parleremo italiano, ma secondo me non è abbastanza didattico per tutto quel tempo e si tende a distogliere l'attenzione verso altre cose, mentre ho trovato il periodo del pessimismo poco approfondito nel mio caso.

    Hai assolutamente ragione, ed è per questo che, come dicevo prima, bisogna pensare alle opere e all'autore non nell'immagine classica del termine, ma in quella che Focault e molti altri teorici della letteratura hanno pensato. Sarebbe molto ma molto più didattico usare quelle 100 ore di lezione in cui si costringe l'alunno a leggere la Commedia di Dante, Commedia che è complessa e sì, può anche essere molto noiosa, per studiare e approfondire molti altri aspetti di Dante Alighieri che sono importanti e sono stati importantissimi per l'epoca. Perchè non leggere il De Monarchia e far ragionare l'alunno sulla problematica dei rapporti tra Stato e Chiesa, ancora attualissimi? Perchè non far leggere passi del Convivio e far ragionare l'alunno sulla problematica dell'insegnamento, sull'utilità di una scrittura e di un linguaggio comune, così come sulla necessità dell'uomo di sapere, di leggere, di curiosare? Si trovano idee di Dante in quelle opere che un alunno nemmeno può immaginare, si trova un Dante ribelle e rivoluzionario per quell'epoca, un Dante che si occupava di problemi che sono ancora attuali, di problemi che l'Italia in settecento anni di storia non è riuscita a risolvere e proprio quelle parole, molto di più di complessi passi della Commedia, possono essere la base di un ragionamento, anche pratico, per l'alunno, Quello che voglio dire è che c'è il bisogno di specializzare l'insegnamento della letteratura, perchè la letteratura, soprattutto la letteratura classica, può fornire moltissimi spunti utili a qualsiasi categoria di studenti e il compito di un insegnante dev'essere non quello di costringere l'alunno a leggere e imparare versi complicatissimi della Commedia, ma a far capire, a far nascere una vera coscienza letteraria che possa far capire all'alunno perchè Dante è un poeta e autore importantissimo non solo per l'Italia, ma per tutto il mondo occidentale. E come Dante, ci sono moltissimi autori che potrebber essere visti in chiave contemporanea, che potrebbero essere il mezzo per la formazione di un pensiero molto più solido sulle problematiche odierne, si pensi al Naturalismo, si pensi a Flaubert, perchè far leggere mattoni naturalisti, quando si potrebbero utilizzare le parole e i pensieri di Flaubert per capire una problematica attualissima come quella della diversità e del rapporto tra Oriente ed Occidente? Solo l'episodio di Flaubert con Kuchuk Hanem è metafora importantissima di storia contemporanea tra Oriente ed Occidente, così come Said scrisse. Il problema della letteratura è saper insegnare la letteratura, letteratura che come detto prima ha un'ampiezza e una profondità in grado di essere didattica per qualsiasi persona, non importa quali siano le sue esigenze, visto che anche il noiosissimo Zeno potrebbe aprire orizzonti impensabili ad una classica lettura del romanzo.

    CITAZIONE (Aesìr @ 13/7/2015, 08:33) 
    Guarda, ti assicuro che secondo me sarebbero molti a preferire un brano tratto da un testo fantasy o di fantascienza che la lettura, con analisi del testo ed esercizi tipici dell'antologia delle medie, di un brano che parla della scuola o di uno che cerca di costruire la gabbia del criceto (e questo era già sopra la media...), poi giudica un po' tu. Penso che il brano più interessante e coinvolgente che abbia mai fatto alle medie sia stato uno tratto da Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, che ancora oggi mi domando come sia finito nell'antologia.

    Non so, nelle mie ore da tirocinante ho avuto a che fare con circa 50 alunni, divisi in due classi, e non ho trovato tutto questo interesse per il fantasy, pur portandolo e vedendolo forzatamente in alcuni testi, in quanto passione personale. Un brano che tratta di una giovane adolescente che combatte con i problemi tipici della sua età fa molto più presa del fantasy, così come un brano che tratti di scuola, di problematiche scolastiche vicine ai giovani. Scegliere dei brani da un'antologia è difficilissimo, e lo si capisce soltanto quando ci si trova davanti una classe e si deve lavorare in quei venti, massimo trenta minuti che si hanno a disposizione: bisogna scegliere un testo che non sia troppo lungo, che non sia troppo difficile, bisogna scegliere un testo che abbia in sè i canoni tipici di un genere letterario, per poi affrontare un discorso su di essi, e quando si arriva al fantasy, bisogna cercare, se c'è, perchè la disponibilità dei testi delle antologie non è infinita, un testo che sappia cogliere non solo il genere fantasy, ma anche l'attenzione dei ragazzi, e ho notato, a mia sorpresa, che quando ho selezionato e ho fatto leggere La Carriola di Pirandello, ho avuto commenti e attenzioni da quasi tutta la classe, mentre quando ho fatto leggere e ho dato moltissimi spunti sui testi fantasy dell'Antologia di Zordan (si noti La fantasy :rotfl:), non ho avuto lo stesso feedback, come se fossero distaccati da un genere che non gli appartiene. Ovvio che se il professore sceglie testi complessi o assolutamente inutili, la classe morirebbe di gioia a leggere un testo fantasy! :P
     
    .
  11. .:Katrina
     
    .

    User deleted


    Ok, sono tornata da circa 2 settimane dal NecronomiCon di Providence (manifestazione a tema weird-fiction, horror, sci-fi in onore di HP Lovecraft di puro stampo accademico, non una "fan" convention fatta solo di gioco di ruolo e pupazzetti di Cthulhu) e l'esperienza non ha fatto altro che rafforzare la mia convinzione riguardo la preparazione degli stranieri riguardo la letteratura LORO e NOSTRA. Io ho sentito citare Dante, Ovidio, Omero, Ariosto, e persino Pascoli con cognizione di causa, non come mere citazioni fuori contesto. In più, trovo incredibile quello che dei privati son riusciti ad organizzare laggiù per dare lustro ad un genere, quello del weird, che è di nicchia anche da loro (assurdo ed incredibile come persino io che sono straniera conoscessi praticamente tutti almeno di fama! Questo per farvi capire quanto ristretta fosse la cerchia delle personalità di spicco ospiti) mentre noi non abbiamo niente di paragonabile dedicato a nessuno dei nostri autori più importanti. Io vivo vicino Firenze e vi posso assicurare che se non veniva Benigni a leggere la divina commedia il comune o le università non avrebbero organizzato un bel niente per celebrare il caro Alighieri.
    Ora, non che voglia paragonare Dante a nessun'altro, neppure a Shakespeare che ha una produzione molto più vasta e varia ma tantè.
    Comunque non mancherò alla prossima edizione del Con, alla faccia delle 9 ore di volo e dello stipendio che ho speso per andarci.
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Group
    Entourage Ristretto
    Posts
    7,263
    Location
    Srath Chluaidh

    Status
    Anonymous
    La mia esperienza è un pò diversa! :P (giuro, ma solennemente, non lo faccio apposta ad essere sempre in disaccordo, non odiatemi! :rotfl:)
    Vedo che in Italia ci sia molta conoscenza della letteratura straniera e che, inoltre, ci siano moltissime attività per promuoverla. Un esempio su tutti, visto che ho partecipato personalmente, è lo studio e la promozione dell opere di Tolkien, e non parlo di festival di cosplay con musica celtica, ma di vere e proprie conferenze di studiosi italiani, di fama anche internazionale, proprio qualche settimana fa due studiose italiane di Tolkien sono andate in una conferenza a Budapest, che organizzano molte attività per promuovere la letteratura di Tolkien, attività che vanno da una chiacchierata al pub aperta a tutti, a conferenze su studi di tutti i tipi, di cui una c'è stata proprio a Roma Tre, la mia università, e ha coinvolto studiosi stranieri e italiani. Ma sai qual è il bello? Che io, pur studiando a Roma Tre, non ho saputo nulla di tutto ciò, e questa è la vera colpa dell'Italia, ovvero lasciare tutto all'interno dell'ambiente accademico. Perchè ci sono moltissime organizzazioni che promuovono la cultura italiana, anche all'estero, a Roma c'è la Casa di Dante, che si occupa del Trecento, anche qui con conferenze di studiosi dal valore internazionale, che sono aperte a tutti, ma non promosse. C'è Humus, per la Teoria della Letteratura che è uno studio di super-nicchia in Italia, che pure si sposta di università in università per promuovere i passi avanti dell'Italia in questi studi, così come ci sono organizzazioni un pò più aperte, che si occupano magari di Fantasy, ad esempio le lezioni tenute al Fantastika sui rapporti tra Martin e la storia, Martin e Tolkien, i rapporti tra gli Inklings e molti altri approfondimenti su autori del genere fantasy, ma ancora una volta, per chi non ha contatti con tale mondo, queste iniziative sono sconosciute. L'Italia, purtroppo, non è paese da -Con, da manifestazioni in grande su generi letterari o culture di nicchia, proprio perchè essendo un paese che si deve svecchiare, ancora è legato all'ambiente accademico, che non giudico negativamente, ma che per sua natura coinvolge un numero ristretto di persone e fa le cose in piccolo.
    Benigni, checchè se ne dica, ha fatto spettacolo con la Divina Commedia, prima che fare studio e filologia di essa, e l'ha potuto fare al mondo e all'Italia perchè qualcuno ha messo i fondi per questo, ha pubblicizzato questo, ma dire che Benigni sia l'unico che in Italia abbia celebrato Dante, questo, mi dispiace, non è affatto vero :)
     
    .
  13. .:Katrina
     
    .

    User deleted


    Mai sentito parlare di nessuna di queste iniziative che hai citato! Proprio come hai detto, vergognoso che non si sappia niente di queste cose mentre ci sono poster ovunque per eventi di infima levatura. Ho citato Benigni per lo stesso motivo, perchè è il SOLO di cui ero a conoscenza essì che a Firenze ci ho vissuto per anni e frequentavo un sacco di persone della facoltà di lettere, filosofia & co. oltre che diversi organizzatori di eventi -tra cui Mostra Artigianato, Prato Comics e Firenze Gioca-

    Dovrebbe rallegrarmi, ma in realtà mi fa sembrare il tutto ancora peggiore. Pensare che i miei connazionali 'non ci arrivassero' era una cosa, sapere invece che organizzano e poi quasi s'impegnano a far si che nessuno lo sappia è semplicemente da idioti. Sopratutto adesso che con i social network è davvero semplice far conoscere gli eventi segnalandoli nei gruppi giusti.
    Proprio in questi giorni stiamo organizzando una manifestazione ad ingresso libero a Villa Demidoff di Firenze, una volta che l'assessore ci avrà confermato i permessi, la prima cosa che faremo sarà spammare l'evento a più non posso.
    Grazie delle informazioni Olaf :) mi hai dato parecchio su cui riflettere!
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Group
    Entourage Ristretto
    Posts
    7,263
    Location
    Srath Chluaidh

    Status
    Anonymous
    Rispondo rapidissimamente per mancanza di tempo e per non far morire qui la discussione! :P
    Il mio discorso non era per dimostrare come non si impegnino a non pubblicizzare ciò che fanno, perchè la pubblicità c'è, ma non al livello "popolare", insomma, perchè all'interno dell'ambiente accademico queste cose si sanno, ovviamente se uno ha il tempo e la pazienza di leggere i poster circondati da annunci di tutti i tipi, visto il modo in cui tengono le università in Italia! Comunque, per quanto riguarda almeno l'associazione di studi italiani di Tolkien, su FB è pieno di gruppi, suddivisi per regione, in cui si sponsorizzano tutte le attività inerenti a Tolkien e al mondo fantasy, secondo me basterebbe che l'Italia si svecchiasse un pò per far sì che iniziative del genere arrivino a più persone! :)
    Mi scuso per la forma ma davvero vado di corsa! :)
     
    .
13 replies since 10/7/2015, 13:43   144 views
  Share  
.
F_UP