questa ve la devo raccontare

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    Bhè....ragazzi,imparati non ci si nasce e il libretto delle istruzioni non ce l'hanno dato,e per fortuna dico io! Ognuno stabilisce le proprie regole in famiglia,vivendo giorno per giorno...è ovvio che quando noi eravamo piccoli era diverso ma...e l'ho testato sul campo,se gli dai un alternativa accattivante la colgono al volo e si relazionano con gli altri e con il mondo,è ovvio che bisogna avere tempo a disposizione,spesso mi fermo con "Anakin" al parco giochi fronte scuola e,sebbene riproducano i videogames,mi rallegro del fatto che un ramo spezzato diventi a volte una pala di minecraft o un pompa di apex,contornati da rincorse e teste che si nascondono....ci stà,ci stà tutta questa modalità,noi conoscevamo guardie e ladri,loro hanno tante tecnologie che li stimolano e alle quali non si può dire no,assolutamente,perchè starne fuori è penalizzante,e starci full immersion lo è al pari. Vorremmo proteggerli da tutto (campana di vetro adorata) ma non si può crescere al riparo dal mondo,quindi è scontato che,se a casa mia a GTA non si gioca non lo posso impedire anche a casa dell'amico,per quanto mi faccia storcere il naso,però parlarne,almeno x ora,vedo che serve ad evitare richieste inutili,a confrontarsi e a capire i perchè dei no. Poi come dice Daerred è triste che ci siano cliniche per malati di ludopatia,triste che le persone non escano di casa per giocare,e partecipando ai gdr online ne ho conosciuti di pazzi che vivevano in camera,attaccati al pc....la vita è come un lancio di dadi,speri sempre che ti arrivi un tiro buono,ma se così non è uno attinge alle proprie risorse e sono certa che i ragazzi/ini/bambini di oggi crescendo le avranno come noi se la famiglia ha seminato bene il terreno...come diceva la canzone?: lo scopriremo solo vivendo.....io ho fiducia....
     
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    Daerred Io per mia fortuna sono nato a metà tra i due tempi. Da piccolo giocavo con i soldatino, pupazzi e lego ma anche con il game boy (advance) e al pc e ps1 con mio padre , ho avuto modo di sviluppare la mia immaginazione sia manualmente (giochi fisici) che artificialmente (pc Gameboy ps1). Mi leggo spesso dei libri a differenza dei miei fratelli che sono nari durante questo boom di tecnologia e quando ne ho l'opportunità (autobus, metro, passeggiate con la cagnolina etc) viaggio proprio letteralmente con la fantasia....

    È vero che non comportarsi come gli altri ti rende emarginato ma per farsi accettare son disposti a tutto (alle superiori e [assuedo ma li ho visti] alle medie) come iniziare a fumare tabacco e non .... Io per come son fatto ho preferito farmi "emarginare" più che iniziare a fumare per integrarmi , ovviamente non me la son vista leggera negli ultimi 3 anni delle superiori ma alla fine mi ha detto pure fortuna perchè nella mia classe (pur stando molto sulle mie) non era composta solomente da "maschi alfa" e quindi riuscivo a intrattenere un discorso con i compagni
     
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    Araldo
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    Per fortuna ne sei uscito Gabri. La scuola può essere un'esperienza devastante a livello anche relazionale, ma come si dice: Ciò che non mi uccide mi fortifica. Non è sempre vero in realtà perché spesso ciò che non uccide logora, ma nel tuo caso lo possiamo affermare senz'altro.
     
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    https://www.reuters.com/article/us-health-...t-idUSKCN11L2PN Sono della semplice opinione che l'orario per l'uso dei videogiochi da parte dei bambini e ragazzi vada assolutamente limitato, altrimenti si perdono i migliori anni di apprendimento fisico, motorio, relazionale e intellettivo.
     
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    mah non lo so, io ho cominciato a giocare a 7 anni, mai avuto problemi... e mia madre non mi ha mai dato dei tempi limiti. e anche prima di cominciare a giocare... non facevo cmq molto sport...

    però sono anche un asperger... forse per me è diverso.
     
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    Araldo
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    CITAZIONE (DISSECTION @ 21/5/2019, 01:20) 
    www.reuters.com/article/us-health-...t-idUSKCN11L2PN Sono della semplice opinione che l'orario per l'uso dei videogiochi da parte dei bambini e ragazzi vada assolutamente limitato, altrimenti si perdono i migliori anni di apprendimento fisico, motorio, relazionale e intellettivo.

    E non si ha più tempo per imparare l'inglese :lol:
     
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    CITAZIONE (Daerred @ 20/5/2019, 16:25) 
    I giochi cui eravamo abituati noi erano mitici: il lego, il meccano, (caxxo, il meccano! Poi mi chiedo perché io so tenere in mano un cacciavite e mio figlio no), i soldatini, le biglie (madò le biglie!! Anche oggi quando ne vedo una mi commuovo) oppure lo stesso flipper o il biliardino o le mitiche piste Policar e Hotwheels, sui quali passavo giornate intere, o magari attività pericolosissime come le battaglie con le cerbottane o le fionde caricate a sassi o miracoli di ingegneria meccanica come le carrozzette fatte di assi di legno fissate su cuscinetti a sfera e lanciate senza freni a velocità folle, ovviamente con noi come piloti, giù per le discese. O ancora interminabili partite a pallone giocate sull'asfalto senza alcun tipo di protezione. Non ricordo di essere mai stato privo di graffi, tagli, sbucciature, lividi, contusioni o slogature. Eppure i miei non mi hanno mai impedito di dedicarmi a queste amene attività... probabilmente perché tutti tacevamo sull'essenza della maggior parte di esse.

    Guardando ora i miei figli che riescono a fatica a scollarsi da un qualsivoglia dispositivo elettronico, oppure guardando me stesso che passo quasi tutto il mio tempo libero a giocare al pc, mi chiedo come facevamo noi a divertirci. Eppure non ricordo di aver mai avuto all'epoca la sensazione che mi mancasse qualcosa a livello ludico, anche perché a quell'epoca l'immaginazione era VERAMENTE al potere, non avevamo mediatori perché era tutto nella nostra testa.

    E qui sta il punto che ha centrato Snow: ora c'è un mediatore che ci fa interagire a livello sensoriale coi nostri sogni e questo ha in sé un elemento determinante e cioè che è prepotentemente appagante, molto di più di quanto poteva essere una partita a flipper o a biliardino.
    Questo fa sì che ogni qualsivoglia tentativo di limitare l'uso dei videogames ai nostri figli è una lotta impari.
    Tuttavia a noi che abbiamo vissuto un epoca in cui tornare a casa feriti e doloranti era normale, ora vedere i nostri figli o noi stessi, schiavi di una Playstation non ci sembra normale e allora scopriamo nuove patologie, come le ludopatie, per le quali si aprono reparti interi in ospedale.
    Drogati di realtà virtuale? Come si capisce quando si comincia ad esagerare? Certo, dimenticare di lavarsi o mangiare o dormire per videogiocare non è un buon segnale. In realtà è già troppo tardi.

    Una cosa è certa: mettere dei paletti è indispensabile e su questo veramente non credo ci possa essere una ricetta che valga per tutti. La psicologa che dice "non più di mezz'ora al giorno" fa tenerezza perché non sa di cosa sta parlando, però qualche freno va messo. E non si tratta nemmeno di demonizzare i videogames o prendere per i fondelli, come spesso si fa in televisione, i vari Cicciogamer perché si ottiene l'effetto contrario.

    CITAZIONE (Darktommy @ 20/5/2019, 16:13) 
    accidenti snow, spero di non averti portato alla mente troppe preuccopazioni con codesto post

    LOL! Tranquillo, Snow era già bello che preoccupato :lol:

    Con questi post mi avete quasi commosso tu e Snow, soprattutto il primo con mille rimandi a giochi di ruolo e simili. :D Personalmente ho notato un paio di cose che hanno cambiato radicalmente il modo di rapportarsi coi 'media' ludici per l'infanzia e non: in primis, prima era tutto o quasi analogico, un libro crea uno stimolo di fantasia non indifferente, mentre l'equivalente serie tv o VG impone già molto da parte degli autori per quanto più interattivo. Quante volte ci si trovava a 'creare' giochi di ruolo da piccoli per mancanza di mezzi tecnici? Io ricordo, oltre ai giochi citati da voi, di aver letteralmente consumato il subbuteo per chi lo conosce, con interminabili leghe e campionati del mondo scritti a penna su quaderno. O creato regolamenti per corse con macchinine bburago. O il ping pong e similaria. Per quanto oggi sia tutto interattivo e si apprendano conoscenze a pacchi gratuitamente, vedo pochi intrattenimenti che creano una reale capacità o abilità trasferibile e pochissimi che creano relazioni umane reali.
    Secondo, vedo una proliferazione di media che ha portato la qualità a livello imbarazzante, come se lo scopo fosse riempire molto tempo. Poche cose a cui affezionarsi e che lasciano il segno. Personalmente ho pochissimo tempo libero causa lavoro e mi salvo, ma immagino che per un ragazzino che dovrebbe sviluppare altri interessi e attività la cosa possa essere abbastanza pericolosa.
    Che dire, fare un figlio oggi è... molte cose. Persino mia moglie che è madre di 2 ragazze modello, dice che non rifarebbe tutto il cammino a cuor leggero. Che per quanto i figli siano cresciuti, come dice il Prof, non ne sei fuori mai dalle responsabilità e dai loro casini. Io farei un figlio solo se potessi dedicargli molto tempo, cosa che attualmente è molto lontana dalla realtà (cito Bilbo quando dice di sentirsi come troppo poco burro spalmato su una fetta di pane troppo grossa) e potessi dargli un imprinting positivo su molte cose e valori, dato che non mi riconosco praticamente più in nulla della società odierna. Per questo stimo molto voi che avete messo su delle belle famiglie (per quelli che conosco) e vi ringrazio per il bel 3ed.
     
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    Devi ringraziare Tommy... :D
     
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