Di Rose Scarlatte e Rovi di Spine

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  1. Melisande
     
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    "Se...sepolta..." un sorriso del tutto innaturale solca il mio viso, la mano sinistra si porta su esso per celarlo, mentre occhi sbarrati dalla rivelazione si contrappongono alla calma autoimpostasi da Maya. Per un breve, ma interminabile istante, non riesco a pensare altro. Le parole della vecchia sono tuttavia latrici di un messaggio fin troppo chiaro ed importante. Ormai il mio scopo è raggiunto, o perlomeno gran parte di esso. Con un solo, piccolo difetto. Mi sono cacciata in guai più grossi di me. "Hai voluto criticare Mike, eh?"

    Ma se le parole di prima avevano colpito a fondo nel mio animo, rendendomi quasi incapace di far fronte alla situazione, quelle appena pronunciate, unite all'enorme sforzo di volontà effettuato per resistere alla più totale pazzia, non hanno che l'effetto di indurire ulteriormente il mio cuore. Le successive poi sono una nuova spirale di confusione. Non potevo assolutamente permettere che la polizia venisse a sapere qualcosa del genere, no...

    Ed è così che mi lasciai andare. Per la prima volta da quando sono diventata ciò che sono.
    Un odore pungente comincia a circondarmi, ben più intenso di quello che solitamente aleggia gioioso, garantendo ben oltre le fioche promesse di piaceri inespressi. I pochi, esigui rivoli di Malia scorrono dentro di me, colorando di una gelida luce azzurra i miei occhi, donando loro una luminescenza tale da sembrare divini. La carnagione si rivela per quello che è, candida come il ghiaccio d'inverno, amplificata da un alone luminoso, interrotto solo dallo scarlatto delle mie labbra. Dai capelli, mossi da un vento invisibile, lunghissimi tralci di rose si espandono per tutto il piccolo negozio, mentre i fiori sbocciano ovunque, colmando lo sfondo in un naturale contrasto di colori.
    I lineamenti del mio volto, il mio aspetto...un soffio divino che incanta chi mi sta osservando...e la voce, profonda e suadente, gronda del potere concessomi dal contratto.

    << Sei stanca Gwen...io non sono Amber, perché ora, in fronte a te, c'è Anann. Amber riposa nel Tír na mBeo...la stai onorando, con la tua memoria, ma ciò che hai dinnanzi non è lei...la polizia non può aiutare chi è morto, e ti prenderebbero per pazza se provassi a chiamarli...lo sai vero? Hai colmato il mio cuore di gioia...conserva per te, e solo per te, questo attimo di comunione...addio, Gwen... >>
    SPOILER (click to view)
    attivo vanagloria 3, prova di ascendente+sotterfugio+doppio bonus aspetto strepitoso+3 dadi per spesa di ulteriore punto volontà.
    Dopo la prova Maya se ne va, tornando a casa, chiudendosi in un silenzio misto a sogno. E attenderà gli altri tentando di riprendersi almeno mentalmente
     
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  2. Gormenghast
     
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    Il furgone del catering si ferma di fronte all'anonima sede del servizio ristorazione, segnalata solo da una piccola placca su cui è impresso il logo della Chatwick Dining e il nome dell'attività. La stanchezza accomuna gli uomini e le donne che scendono dalla coppia di furgoni parcheggiati davanti al marciapiede ed è in silenzio che questi entrano nella sede per trovare un po' di tepore e per togliersi le divise. Contento di non dover prendere parte a una chiacchierata sociale di fine lavoro, il Changeling scambia giusto due parole e saluta, per poi recarsi dalla cassiera a ritirare la solita busta che contiene il pagamento per la giornata.

    Camminando verso il rifugio, il Mirrormask cerca di occupare la mente con qualunque pensiero che non riguardi la notte precedente. La giornata faticosa, trascorsa a servire gli invitati ad un matrimonio di gente snob, non è stata delle migliori; lo stress e la stanchezza gli facevano tremare le mani e l'attenzione era scarsa, ma i problemi al lavoro almeno gli avevano permesso di non concentrarsi su altri, ben più gravi.

    Svoltare nel vicolo e raggiungere il muro di mattoni è un'attimo. quando Mike varca la soglia del rifugio, il tepore lo avvolge e gli fa accorgere di tutta la stanchezza accumulata. In mezzo alla radura è seduta Lily, a gambe incrociate, di fronte a quello che sembra un gigantesco cruciverba disegnato sul muschio. Solo avvicinandosi il Darkling si accorge che il cruciverba altro non è che righe, quadrati e lettere composte da ragnetti neri, immobili nelle proprie posizioni, mentre altri attendono pazienti ai bordi del rettangolo.

    Lily alza lo sguardo e una mano, in una specie di saluto indiano. Con voce annoiata si rivolge a Mike:


    "Augh. Il grande ragno ha parlato e ha detto che Lily deve mangiare. Lily è stata sola tutto il giorno e Lily adesso è annoiata. Quindi, come minimo, Lily merita la più grande torta di fragole e panna che ci sia sulla faccia della terra!"

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    Il ghiaccio sulle mani di Alex è solcato da fini crepe, che corrispondono a screpolature in quell'illusione di umanità che i suoi simili chiamano Maschera. La schiena è a pezzi e la sensazione di scioglimento lungo la spina dorsale è ciò di più simile al sudore ci potrebbe essere, per uno la cui pelle non è altro che una liscia e gelida lastra di ghiaccio.

    Quando la campana aveva suonato, tirando le somme, per Alex quella poteva definirsi una giornata soddisfacente. Nessuno screzio con i colleghi, troppo lavoro per poter scambiare più di un paio di parole con gli altri, il capocantiere in buona e sensa troppa voglia di tartassare i sottoposti con critiche inutili. Certo, anche il freddo aveva fatto la sua parte: mentre per coloro che non erano dotati di una pelle come la sua, lavorare in quel clima risultava decisamente più spossante, ad Alex il gelo sembrava aver dato giovamento.

    Salutato l'ungherese con cui aveva percorso il pezzo di strada fino alla fine del molo, Alex è libero di andarsene dove gli pare. Il fine settimana è arrivato, e con esso tutto il tempo di...di fare cosa? Ci avrebbe pensato, ed anche questo si chiama "libertà". Nella sua testa, comunque, due mete lampeggiano con pari intensità: una è la lurida topaia che aveva condiviso con Lily fino a due giorni prima, e che gli avrebbe garantito solitudine e tranquillità, assieme all'odore di muffa e di legno marcio; l'altra, invece, è quello strano posto dove aveva passato la notte precedente. "Rifugio", lo avevano chiamato.

    Alex può anche essere un tipo solitario, ma dentro di lui qualcosa gli ricorda che aveva stretto un patto per proteggersi le spalle a vicenda con quei tre unici fatati che aveva incontrato dal disastro del Giardino: la stessa dannata sensazione, già provata una volta, che qualcosa sarebbe andato terribilmente storto se lo avesse violato. Oltretutto, per quanto allucinanti potessero essere, quei tre e Lily sono gli unici a sapere veramente qualcosa di lui.

    In più, il letto non puzzava di vecchio e la mattina non si era svegliato paralizzato e rinchiuso in un bozzolo. La vita è bella anche per queste piccole cose, dopotutto.
     
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  3. Stramarvelous
     
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    Mike rimase incredulo di fronte a quella strana conformazione di Ragni che sembrava un cruciverba.....Poi sorrise nell'ascoltar le parole da bambina della piccola Lily...
    "Forse è quello che ci vuole"

    <<hai proprio ragione Lily...anche io quando mi annoio mangerei di tutto...e tu ti meriti assolutamente la miglior torta che ci sia in circolazione....E si dia il caso che qui vicino c'è proprio un localino che farebbe al caso nostro.....Dove so che la proprietaria cucina una torta di fragole squisita....Che dici, ci vogliamo viziare un po?>>

    Mike era stanco, e spossato anche psicologicamente, ma era compito loro prendersi cura di lei, in tutti i sensi...e la piccola era stata sola tutto il giorno, meritava qualche piccola attenzione.
    Sicuramente l'avrebbe distratto da pensieri oscuri e pesanti, anche se Lily nascondeva in se qualcosa di strano e inquietante, lo specchio di ciò che erano diventati.......
     
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  4. Azeot
     
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    Che fare? cosa dire?
    Nulla. O almeno, lui non seppe fare, né dire, nulla. Rimuginò sulla cosa, testa bassa, con mente stanca, intervallando i propri processi mentali con alcune lamentele sui doloretti qua e la a gambe e schiena. Si dimenticò dell'ungherese non appena l'ebbe perso di vista... bello scambiare due chiacchiere, tanto per ricordarsi l'uso della parola; ma meglio se non entrava troppo in confidenza con gli umani. Con gli umani, certo... ma con gli altri?
    Anche questa, una domanda a cui non seppe dare risposta. E a cui non voleva, dare risposta. Decise quindi di cominciare a pensare ad altro: del più e del meno, del lavoro, dell'idiozia di qualcuno, di come avrebbe fatto a guardare il proprio "ospite" senza prendere il suo brutto muso a cazzotti.
    Ormai, però, doveva essere quasi arrivato. Ecco l'ultima svolta, poi avrebbe visto un'angusta entratina buia che ricordava molto qualche romanzo thriller di pessimo gusto. Eccolo lì, il ricercato che tornava nel suo rifugio, il criminale che continuava a nascondersi.
    La luce dei lampioni scomparve, e Alex, senza farci troppo caso, sbatté le palpebre per adattarsi all'oscurità. Cercò con lo sguardo l'ingresso del palazzo, pronto ad afferrare la maniglia, girarla, e fiondarsi in camera sua; camera finalmente tutta sua.

    Solo che... da quando avevano murato l'ingresso?

    Il sangue gli si gelò nelle vene.
    Ricordò un rettangolo, tirato con un gessetto.
    Imprecò a bassa voce mentre girava di cent'ottanta gradi su un tallone. Che rimbecillito. Doveva essere proprio fatto.
    Grida in strada, risate, una pistola - scacciacani, sperava -.
    L'angolo si completò ad un bel trecentosessanta. Ma dove cazzo lo trovava un gessetto?

     
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  5. Gormenghast
     
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    Per la prima volta nella sua esistenza, di fronte a quella fragile donna dall'aspetto sconvolto, Maya lascia che il suo intimo patto con l'essenza della bellezza e della vanità esploda in una visione bellissima e terribile assieme. La sensazione sulla sua pelle è come se mille soli ne baciassero la superficie, lasciandola risplendere di un abbagliante riflesso dorato; boccioli rossi come sangue divino sbocciano attorno alla sua figura, tessendosi fra i raggi di luce che lei stessa si accorge di emanare. E' tuttavia nello sguardo della signora Fleming che la changeling può constatare l'effetto di quella manifestazione gloriosa: nell'espressione della donna la paura ha lasciato il posto allo stupore e all'ammirazione, trattenendola a fissare rapita la trasformazione avvenuta di fronte ai suoi occhi.

    SPOILER (click to view)
    Tiro contrapposto per raggirare. Ascendente+persuasione+aspetto strepitoso x2 + 3 dadi bonus per uso volontà (13 dadi) contro ascendente+persuasione (4 dadi): 10-10-8-7-7-7-6-5-3-3-3-3-2-1, ritira 9: 9-2; 4 successi vs. 10-8-5-3, ritira 10: 9; 3 successi. 1 successo di scarto. Ricordo che il potere non permette di cambiare aspetto ma lo esalta, dunque non permette di fingere di essere un'altra persona ma ha principalmente lo scopo di trattenere gli altri dall'attaccare o per aumentare le probabilità di tiri su aspetto. Per la dissimulazione il contratto giusto è Smoke :sisi:


    "Amber, piccola, ma che...che stai dicendo? Avann?" La donna pare incerta in risposta alle parole di Maya, quasi non si capacitasse del loro significato. Il suo sguardo è fisso sulla visione radiosa e magnetica che le si para di fronte, mentre la sua voce si è addolcita e la paura ha lasciato in parte spazio ad un tono materno. "Rimani qui, vedrai che una soluzione si troverà...guarda come ti sei fatta bella..."

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    Incerto sul da farsi, Alex si dispone a cercare qualcosa di utile nel ciarpame raccoltosi negli angoli del vicolo e nelle vicinanze del muro di mattoni, nella speranza di trovarvi qualcosa di utile per aprire il varco. Le sue ricerche si interrompono nel sentire una risata argentina provenire in direzione della strada, seguita dallo scalpiccio di passi sempre più vicini.

    Lily è su di giri; evidentemente lo zucchero fa questo effetto sulla curiosa ragazzina e, dopo una gigantesca fetta di torta alle fragole glassata in un improponibile rivestimento rosa chocking, la piccola non smette di ridere e danzare al suono di una melodia udibile solo da lei. Mike, dal canto suo, non può che trovare la cosa divertente e capace di fargli dimenticare per un momento tutte le preoccupazioni accumulate. Svoltando l'ultimo angolo del vicolo, tuttavia, per un istante il terrore che il loro rifugio fosse stato scoperto da qualche malintenzionato lo paralizza sul posto.

    E' con sollievo reciproco che Mike ed Alex si riconoscano vicendevolmente, mentre Lily pare totalmente incurante di tutto fuorché della danza turbinante in cui è al momento occupata.

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    Ruari percorre le strade di Dublino con passo talmente rapido da sembrare quasi una piccola corsa; è tuttavia il suo solito passo e le sue gambe allenate non ne risentono, inducendole al contrario la bella sensazione di scivolare fra la gente sospinta da un'energia di cui pochi possono godere.

    Di passaggio di fronte ad un negozio di alimentari, la Changeling si concede una piccola sosta per procurare qualche provvista per sé stessa e per gli altri ospiti del rifugio; alla cassa opta per pagare con i soldi nel portafogli piuttosto che con quelli contenuti nella busta, al momento infilata in chissà quale profonda tasca dell'ampia borsa che porta a tracolla.

    L'Alba raggiunge il vicolo quando il cielo è già buio, incontrando il solito muro scrostato con i mattoni in bella vista. Come consuetudine, frugandosi in tasca, la changeling ritrova il piccolo gessetto cilindrico con cui delinea il solito rettangolo. Il varco si riapre rapidamente, lasciando che il tepore presente dall'altra parte smorzi la pungente sensazione del gelo sul suo viso e la accolga in quel piccolo angolo di universo, sicuro e riparato.
     
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  6. Melisande
     
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    "MERDA!" una smorfia di disappunto contorce i lineamenti, consapevole conseguenza del fallimento attuato. La donna par essersi calmata, ma ciò è del tutto indifferente. Ormai non ho più alcun modo per intervenire, rischierei solo di peggiorare la situazione.

    "A meno che..." scaccio con un brivido l'immagine del sangue, che, in uno spruzzo copioso, parte dalla testa della vecchia, colorando di una neve cremisi le piante presenti all'interno del negozio. Non ha colpe. Non ne ha affatto.
    "Devo andarmene. Nessuno le crederà, nessuno..."
    Senza perder di vista lo sguardo della donna indietreggio, passo dopo passo, fino ad uscire dal negozio. Per poi correre a perdifiato verso casa. Chissà se i polmoni sono ancora in grado di reggere un ritmo simile...
    SPOILER (click to view)
    se non succede niente torno al rifugio...sarà quel che sarà
     
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  7. Stramarvelous
     
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    Mike si rilassò subito, la visione di quella figura nei pressi del rifugio scatenò in pochi istanti reazioni di paura e ansia, che risollevarono il polverone di sentimenti della notte precedente..
    Lily finalmente era tranquilla e serena, la torta era servita sia a lei che a Mike, facendo dimenticare per quel poco tempo le angosce passate...
    Con un cenno della mano L'Uomo di Specchi salutò Alex, avvicinandosi alla porta del rifugio..


    <<ciao Alex.....mi ero preoccupato per un istante.....ci sono Novità? hai sentito Maya o Ruari? >>

    Mentre parlava Ossian iniziò a disegnare la porta sul muro...
     
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  8. Azeot
     
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    Alex osservò per un momento in silenzio i due che si avvicinavano. Dissimulò un certo imbarazzo guardandosi attorno, increspando le labbra. Si sentiva tanto un idiota.
    << Eila Mike. Lily. Come va? >> Riuscì a dire, accennando un sorriso. << Maya e Ruari? No. In realtà, sono arrivato trenta secondi fa. Stavo giusto... >> Si strinse nelle spalle. Cercando uno stupido gessetto per un vicolo buio. << Ti dispiace se entro? >> Detta così, sembrava volesse entrare per una visita di cortesia, magari per un tè. Ma chissà perché, faticava a chiedere: "Ehi, mi lasciate dormire qui?". Cristo, stava cadendo proprio in basso. E non osava immaginare come avrebbe spiegato la sua scelta alle altre due. Forse era ancora in tempo per ricevere un bel "no" e andarsene...

     
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  9. Jolirouge
     
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    Ruari giunge finalmente al rifugio, mentre l' esigenza di riferire ai suoi compagni ciò di cui è venuta a conoscenza si fa prepotentemente strada in lei.
    <<ehilà, sono tornata!>> annuncia con tono squillante. Velocemente posa la borsa su una poltrona, prima di dirigersi verso lo spazio del rifugio usato come cucina.
    <<ho preso qualcosina da mettere sotto i denti per tutti quanti!>> e distribuisce il contenuto del sacchetto sul tavolo.
    L' Alba cerca di controllare l' impazienza, mentre aspetta che tutti si riuniscano lì intorno.
    <<allora, tutto bene oggi?>> il suo sguardo indugia brevemente sul volto di ciascuno <<perchè io non so proprio come considerare questa giornata...>> tace per qualche secondo, cercando di racimolare i pensieri <<dunque, tutto è iniziato col mio turno dal signor McLoughin...>>
    e senza omettere alcun particolare, Ruari narra tutto ciò capitatole nell' arco della giornata.
     
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  10. Gormenghast
     
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    Con gesti ripetuti già molte altre volte, l'uomo di specchi traccia il contorno del passaggio sul muro di mattoni, ove la magia che attende latente non tarda a manifestarsi di nuovo. Il tepore del Rifugio accoglie i tre changeling, scacciando la pungente sensazione dell'aria dublinese dalla pelle di Mike e levigando finemente quella ghiacciata di Alex.

    Nello spartano ma accogliente nascondiglio tutto è tranquillo ed immobile, a parte qualche puntolino nero che si affretta a risalire una ragnatela o a scivolare sotto il mobilio presente. Da lontano giunge solo l'eco smorzato di qualche cinguettio perso fra i rovi, quasi a fare da contraltare ai rumorosi rumori di macchine e traffico che i tre fatati hanno appena abbandonato nel buio e freddo vicolo.

    La sensazione di pace che aleggia in quel luogo induce i tre a mettersi comodi, liberandosi dalle pesanti giacche e dedicandosi a quei piccoli gesti che si compiono nel tornare a casa dopo una pesante giornata. Il sordo rumore di risucchio proviene dal passaggio, accompagnato subito dopo dalla briosa voce di Ruari che annuncia il proprio ritorno. Quasi incredibilmente, a considerare le difficoltà dell'ultimo periodo e la pesante atmosfera che ormai aleggia ovunque in città, la sua voce risuona leggera e rassicurante come sempre; ed è con quella leggerezza che la giovane Luminosa inizia a raccontare i curiosi eventi capitatile.

    Non passa tuttavia molto prima che Ruari, ottenuta finalmente l'attenzione degli altri Changeling, si costringa ad interrompere la narrazione degli eventi: sfatta e con i capelli scompigliati, fa irruzione nel rifugio una sconvolta Maya. La leggera patina di sudore che le vela la fronte e le rovina il trucco si accompagna ad uno sguardo febbricitante, inducendo l'Alba a interrompere a metà l'ultima frase.

    E adesso che altro poteva essere successo?

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    Lo shock, il dolore, la paura, l'impotenza; brucianti più di una brace ardente trattenuta contro il petto, le potenti emozioni fatate che hanno ormai raggiunto l'apice nel cuore di Maya sono troppo per poter essere sopportate oltre. Nulla si frappone fra lei e la porta, che varca di corsa senza più guardarsi indietro; cosa conta più, ormai, ora che la verità le è piombata addosso come un macigno? Ora che un altro frammento di sé pare essersi staccato come intonaco vecchio, lasciando che il fragile equilibrio su cui si regge la sua esistenza ne risulti ancor più frantumato?

    Solo quando la fatata raggiunge il vicolo si rende pienamente conto di aver percorso la via di casa tra scatti di corsa e camminate frenetiche, quasi che la stanchezza fisica e la fatica potessero fungere da cura ai mille pensieri che le si affollano nella mente. Con gesti rapidi la sua mano disegna un rettangolo poco regolare sul muro, sufficiente tuttavia a richiamare la magia del passaggio. Varcandolo, la Flowering si trova dinnanzi Ruari, Mike, Alex e Lily, tutti e quattro presenti nella stanza principale. Ruari interompe a metà una frase, lasciando calare un silenzio accompagnato da occhiate perplesse e in qualche modo allarmate.


    SPOILER (click to view)
    Il racconto di Ruari era ancora al principio è stato interrotto prima che potesse raccontare gli eventi del sogno :sisi:
     
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  11. Melisande
     
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    Sono tutti li, davanti a me. Posso leggere l'espressione interdetta sui volti di Mike e Ruari, quella praticamente indifferente di Alex, e quella indecifrabile dettata dalla semplicità di Lily. Il petto si alza e si abbassa ritmicamente, la camicetta è del tutto lorda di sudore, mentre le energie fisiche e mentali vengono meno, per il rilassamento seguito da tutti gli avvenimenti delle ore precedenti. La testa non riesce a formulare alcun pensiero conciso, la vista si appanna, il passo si fa incerto. Ma non posso, non voglio cedere. Soprattutto non di fronte a loro. Tuttavia neppur l'esser giunta nell'unico luogo sicuro ormai rimasto nella mia vita è sufficiente a calmare l'agitazione.

    Il loro viso muta. Quello di Lily lascia il posto alle delicate fattezze di Rowena. Quello degli altri tre è sostituito dal volto di Gwen, che continua a ripetere quelle parole "Non puoi essere tu! NON PUO' ESSERE! TU...TU SEI MORTA!". Le loro voci continuano a salire d'intensità, all'unisono, mentre le mani si portano alle orecchie, per tentare di filtrare quella verità, per impedire che si conficchi a fondo nel mio cervello. I volti si ingrandiscono, si deformano, formando una cupola che mi sovrasta, facendomi piccola ed indifesa, in uno scrigno d'ombra e paura. Gli occhi mi fissano, enormi, vuoti, scintillanti diamanti freddi. Li riconosco. Riconosco quegli occhi. Sono di Lei. Ce l'ha fatta. Ha strappato tutto, le lacerazioni nel mio animo bruciano come la pelle viva sotto l'acqua ossigenata. E mi osserva, sempre. Attraverso Gwen, attraverso Mike, Ruari, Alex, Lily...tutti...tutti mi osservano. Ma è solo Lei, solo Lei che mi guarda veramente. Che sa. Che conosce ogni intimo pensiero di Amber l'umana e di Maya la Changeling. Che importanza ha il resto? Neppure io mi conosco come sa Lei. Dannata! DANNATA! CHE TU SIA MALEDETTA PUTTANA! DI QUALCOSA!

    Ma tace. Il silenzio, nel silenzio anzi. Il panico è li. Il terrore, la paura, espresse nell'unica espressione che l'uomo teme. La solitudine. Perchè ci circondiamo di persone? Amiche o meno non importa, servono per colmare il vuoto della solitudine. Se nessuno può udire la mia voce, allora come posso dire di esser viva? Amber...Maya...che razza di stronzate colossali. Non esiste né l'una, né l'altra. Solo un cadavere di foglie e rami che giace in una fredda bara sotto cumuli di terra.

    Ma batte. Il mio cuore, umano o fatato che sia, batte. Lo sento. Pulsa come un martello nel petto, rimbomba tra le vene, tra le tempie. Sento montare un'enorme collera, di impotenza, di disperazione, di rinascita. Un morto non riuscirebbe a percepirlo. Che la risposta sia nella propria convinzione dunque? Nella propria determinazione? Nella forza d'animo, nel credere all'opposto della verità che si pone dinnanzi ai propri occhi?

    << Ahahahahah! >> una risata isterica nasce dalla gola, mentre occhi spalancati abbracciano quei volti che tornano pian piano normali << ...non sono morta...NON SONO MORTA! LO CAPIRETE TUTTI. TUTTI! >> l'urlo, a denti stretti, rivela una voce sconosciuta, colma di un tono adolescenziale che credevo aver perso dopo la cattura. La voce di Amber, prima del rapimento.

    *SLAM*

    La porta della camera si chiude fortissima alle mie spalle. La serratura fatata si chiude di scatto. Il piccolo stereo a batterie comincia a vomitare musica a tutto volume, mentre abbraccio il materasso, seduta sul pavimento. E mentre le lacrime lavano via tutte le vicissitudini passate nel pomeriggio...
    SPOILER (click to view)
    dopo aver gridato Maya se ne scappa in camera da letto :P


    Edited by Melisande - 28/5/2010, 19:10
     
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  12. Stramarvelous
     
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    image Il gruppo si era appena riunito, Alex, Ruari e Mike erano tranquilli nel rifugio, a raccontarsi le proprie giornate come una famiglia, o un gruppo di amici, quando Maya giunse sconvolta, irrompendo violentemente in quell'atmosfera rilassata e finalmente tranquilla..

    "Morta? Che diavolo.."

    Mike non ci pensò un istante, il suo legame con Maya era diventato sempre piu forte, giorno dopo giorno, e non poteva rimanere impassibile di fronte ad una reazione simile.
    Si alzò di scatto dal divano, dirigendosi immediatamente verso la camera da letto dell'amica..
    Senza pensarci due volte, l'uomo di specchi entrò in camera...


    <<maya...che ti è sucesso?>>
     
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  13. Azeot
     
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    Persino Alex rimase impressionato dalla scena. Con bocca aperta come nell'atto di dire qualcosa, lo sguardo grondante sconcerto, guardò Maya che, appena entrata, sudata e distrutta, sgranava gli occhi, li osservava come se fossero solo Dio sa cosa e poi, ridendo istericamente, se ne andava in camera ribadendo che lei non era morta.
    Passò qualche attimo prima che potesse ricomporsi. Era la prima volta che assisteva ad una cosa simile; l'aveva colto del tutto impreparato. Se prima stava per accoglierla con un piatto "buona sera", pensando che sudore e fiato pesanti fossero la conseguenza di qualche corsa affannosa, non ci era voluto molto perché capisse che in quella donna c'era qualcosa di sbagliato. Di veramente sbagliato. Lo sguardo allucinato di poi l'aveva confermato e lasciato senza parole. Anche preoccupato, forse. Un sentimento del suo vecchio Io riportato alla luce dalla stranezza della situazione, anche se non lo ammise a sé stesso. Per un attimo si chiese come avrebbe reagito alla scenata della donna solo un mese prima. Probabilmente, avrebbe fatto come stava facendo Mike, preoccupandosi un mondo e pretendendo di conoscere gravi affari che dovevano essere prettamente personali di una persona che conosceva da poco più di un mese. Bella cosa; aveva già abbastanza grane per conto suo senza andarsi a sobbarcare delle pene di qualcun altro che nemmeno aveva chiesto aiuto.
    D'altra parte, nemmeno il patto che aveva stretto lo obbligava all'aiuto morale. Sperava.
    Si strinse nelle spalle, espirando a fondo in una sorta di sospiro. Voleva rimanerne fuori per quanto poteva, ma non riusciva a sopprimere una certa curiosità. Mentre Mike chiedeva a Maya che fosse successo, Alex fece qualche passo in avanti, per poter sentire meglio un'eventuale risposta.

     
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  14. Jolirouge
     
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    Tutto il discorso che Ruari si è costruita prima nella testa per rendere le sue parole il più coerenti e credibili possibile, viene spazzato via come foglie al vento alla vista di una Maya del tutto scomposta e agitata.
    L' Alba guarda più che mai sorpresa l' amica solitamente posata e padrona di sè.
    <<maya...ma cosa....?>>
    è tutto quello che riesce a dire prima della fuga di quest' ultima nella sua stanza.
    <<morta? Che stà dicendo? Che succede?>> domanda, più a sè stessa, che agli altri compagni, sbalorditi quanto lei.
    Un lieve solco di preoccupazione le perturba la fronte altrimenti perfettamente liscia, mentre si dirige sugli stessi passi della ragazza di rose.
    <<maya! Mi senti?>> Ruari è costretta ad alzare la voce, in risposta all' alto volume della musica che esce dalla camera ben chiusa.
    Dopo un vano tentativo di aprire la serratura, la ragazza guarda gli altri con espressione rassegnata
    <<tanto non potrà rimanere lì dentro in eterno. Appena se la sentirà uscirà lei e ci dirà che è successo>>
     
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  15. Stramarvelous
     
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    Mike tornò nella sala comune, dopo aver ricevuto una porta in faccia da Maya....

    << E ' chiusa su...non son riuscito a parlarle....ma sembrava..sconvolta. Pensavo in giorni migliori...dobbiam farci forza, sono segnali di giorni incerti e oscuri, quello che è successo a me........questo.. Dobbiamo fare qualcosa. >>

    L'uomo di specchi si prese una birra dal frigo e si sedette sul divano stancamente...

    << Forse è giunto il momento di scoprire quello che è successo. Alex è con noi, siamo insieme come all'inizio, siamo più forti, piu consapevoli...e più uniti, almeno noi....Dobbiamo muoverci..>>
     
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224 replies since 7/9/2009, 01:00   4436 views
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