Di Rose Scarlatte e Rovi di Spine

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  1. Melisande
     
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    Dopo le urla il pianto, così forte da lasciar senza più energie, ma necessaria valvola di sfogo per evitare di impazzire. Bruciano gli occhi per le troppe lacrime, deglutire è difficile per il singhiozzare inarrestabile, la mente vorrebbe riposo mentre nel cervello sempre gli stessi pensieri, le stesse cose, si ripetono in un loop infinito. Il tutto è avvolto e ritmato dalla musica vomitata dallo stereo. La voce semistonata di Courtney Love è il corollario di decadenza che completa il tutto, ad un volume a dir poco eccessivo.

    Sarà il volto poggiato sul materasso, saranno le membra stanche, l'adrenalina che pian piano smette di scorrere, sarà l'effetto di "Dying", ben presto cado in uno stato a metà tra il sonno e la veglia.

    Non è più a sei passi. Molto più lontano, fortunatamente. Come avevo fatto anche solo a credere di esser così in pericolo? In quel grosso letto, tra coperte di seta e raso, la nuda pelle assapora la sensazione di freschezza rilasciata da quei tessuti. I movimenti sono melliflui, lenti e piacevoli nonostante una piccola smorfia di dolore, quando l'indice scorre sul lungo segno rosso presente appena sopra il seno sinistro. Neppure Lei, stanotte, si è risparmiata. Ma ora sono sola in quella stanza, legata ad essa dalla lunga catena d'argento che dalla caviglia si fissa ad un grosso anello, che pende dal soffitto, proprio sopra a dove mi trovo. Per terra, in una ciotola, da mangiare. Un animale da piacere, nient'altro. Eppure...eppure in quella sofferenza mi trovo a casa, ci è voluto parecchio a capirlo. E' nel dolore che provo piacere. Un'immagine alquanto perversa, che non smette di covare sotto la maschera.
    Mi alzo, per sgranchirmi un pò. Chinata come un cane, avvicino la bocca all'acqua, bevendo avidamente per colmare l'arsura. Ed è li, nel riflesso, che vedo due ombre oscure avvicinarsi. Di scatto mi volto, ma le ombre son distanti.

    "Non c'è tempo!"

    Comincio a correre, a perdifiato. La catena mi segue, la stanza è immensa, il pavimento di roccia. I piedi sanguinano. Mi volto. Ancora. E ancora. Quelle due onbre sono sempre più vicine.

    Il vuoto. Un totale mancamento. Cado.

    Come avevo fatto a non vederlo? Era li, è sempre stato li. Non c'è catena che tenga, non c'è fuoco che attiri. Rassegnata, chiudo nuovamente gli occhi. Meglio abbandonarsi. Qualche istante, poi più nulla.

    Riapro gli occhi. Non sono caduta...Quattro mani mi tengono, strette, forti. Due appartengono a mia sorella, due appartengono a quella ragazza conosciuta oggi, Kelly.

    "Ma che significa?"

    "Cadrai con noi Amber, non da sola"

    "Sarà il dolore che porterò nelle vostre vite, non piacere..."

    "Chissà se sarà vero...hai due facce Maya, ma ancora non te ne sei resa conto pienamente..."

    "Che cosa volete dire?"


    Ma non riesco a sentir la risposta. Il CD ha terminato le tracce, ed il dormiveglia è interrotto. Che quel sogno avesse un significato era indubbio, ma è impossibile coglierlo, sfuggente come la memoria dello stesso, ormai dimenticato una volta alzata in piedi.
    Lo specchio rivela un volto distrutto dalla stanchezza e dalla fatica. La vita andava avanti, per quanto difficile accettarlo. Ora altre cose premevano su di me. Trovare altri come noi, trovare un posto in questo mondo, trovare Rowena, appagare me stessa.
    E con tutto quello passato oggi, di gettarmi nuovamente nella disperazione e nell'ignoto mi ero stufata.

    Esco di corsa dalla stanza, per una doccia volante, senza guardar in faccia nessuno. E, dopo un pò di tempo, prima sotto l'acqua, poi davanti allo specchio, la solita Maya di sempre fa capolino nella sala comune. Questa sera l'avrei dedicata a Kelly e al nostro "semi-appuntamento". Domani sarebbe stato un altro giorno...

    << Scusate per prima...è stata una giornata pesante. Però non mi va di parlarne, mi spiace...devo ancora sistemare un paio di cose... >> prendo qualcosa da mangiare nel frigo << Che si dice? Avete piani per stasera? >>
     
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  2. Jolirouge
     
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    Ruari guarda la ragazza di rose con sguardo indecifrabile, quando la chngeling se ne esce con tutta quella naturalezza costruita.
    La curiosità e la preoccupazione la spingono quasi a domandarle che cosa le sia successo, ma forse è semplicemente il tempo ciò che serve a Maya.
    Decidendo quindi di assecondare il volere dell' amica, l' Alba decide di riprendere il suo discorso, tanto importante quanto urgente
    <<no, io per sta sera non ho ancora nessun piano...comunque...c' è un argomento su cui ora vorrei discutere...che dovrei riprendere...ora che ci siamo davvero tutti, vorrei mi prestaste un attimo attenzione...>>

    SPOILER (click to view)
    Ruari si accingerebbe a raccontare tutto quanto, se tutti la stanno ad ascoltare
     
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  3. Stramarvelous
     
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    image Mike ascoltò il sogno di Ruari con attenzione, rapito dalle sue parole che pian piano rendevano vivo il racconto..
    Poteva quasi vedere il Pedone, Il Pallido, poteva sentir la sua voce e assaporare quell'aria di ignoto..ed eterno..
    Mike sorrise compiaciuto di quel racconto cosi vivo e profondo, capace di riaccendere in lui emozioni forti, antiche e quasi da lui perdute..
    "Questa è linfa per il mio spirito, nettare per ..."
    Poi Mike si destò dai suoi pensieri, cosi strani e diversi...scosse il capo e tornò a fissare la sua amica con aria seria..
    "Che ti succede Mike?"


    <<gli Eterni....il Pallido.. Perchè ci vogliono aiutare? E che significa tutto ciò? Ti ha detto che falliremo: io non vorrei legarmi cosi indissolubilmente ad un sogno, al fato...ma preferirei andarci coi piedi di piombo. Non son disposto a chiuder gli occhi di fronte ad una simile..occasione. La Vagabonda, questa Eterna..dobbiamo trovarla. Ti ha detto che dobbiam recarci nel regno di suo fratello...Skein ha detto, giusto? Ma....ci serve una guida, per il regno dei sogni? Che ci guidi nel sogno? Non so...cosa..chi ci serve? >>

    Lo scrittore si sentiva turbato, queste rivelazioni avevano riacutizzato preoccupazioni profonde, una dichiarazione di Fallimento preannunciato, non era certo l'ideale per iniziare una nuova e pericolosa Missione....
    Ma nello stesso tempo provava eccitazione per qualcosa di unico, che avrebbe accresciuto la sua conoscenza, rinvigorito il suo istinto e riempito molti vuori che si celavano dentro di lui.......
     
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  4. Melisande
     
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    Mentre sbocconcello una grossa pesca gialla - poco succosa a dir la verità, in fin dei conti non è proprio stagione - ascolto senza troppa attenzione le parole di Ruari. Cioè, ci proverei anche a concentrarmi di più, ma tutto ciò che è successo oggi ha divorato ogni briciolo di volontà che potessi possedere. Un leggero sorriso fa capolino al sentir parlare del Pallido, o Morte, o come lo si voglia chiamare. Avrei qualcosina da ridire sul trattamento riservatomi...

    << Belle domande Mike...questi Eterni che si interessano a noi...che dicono che falliremo nell'impresa, anche se non sappiamo neppure in che impresa siamo coinvolti...che forniscono una soluzione...bah, almeno la prima volta c'era da compiere la profezia, ora dobbiam cercare un...cosa dicevi Ruari, impronte feline? Un grosso gatto?... >> mi alzo in piedi, accendendomi una sigaretta, passando distrattamente la mano tra rose e capelli << Comunque inutile perderci troppo tempo, se capiremo qual è l'impresa da accettare o incontreremo questa guida, allora potremo decidere che fare. Tornando a discorsi meno seri, stasera non contate su di me...avrei un mezzo appuntamento con una persona...e a proposito, ho letto una locandina sul locale in cui andrò...si chiama Place of Dance, in Old Harcourt Station, nel messaggio pubblicitario veniva definito una sorta di tana techno per leprecauni, o qualcosa del genere. Non credo c'entri molto con il messaggio di Chantelle, ma si sa mai, darò un occhio... >>
     
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  5. Azeot
     
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    Alex si strinse nelle spalle e non proferì parola vedendo Maya riemergere dalla sua stanza per tornare nel mondo dei sani di mente, seppur con sospetta tranquillità.
    Ascoltò invece il racconto di Ruari. Infondo, non aveva di meglio da fare, se non andare a farsi una dormita. Si sedette dove trovò libero e si mise comodo; la prolissità e l'eccessiva ricchezza di particolari della changeling preannunciava un lungo, lungo racconto.

    Quando ebbe finito, Alex non sapeva se ridere o se andarsene silenziosamente a dormire in qualche cantuccio tranquillo. La situazione non era proprio cambiata! Se prima si lanciavano in missioni disperate su consiglio di qualche profeta avanti con gli anni, ora addirittura c'erano i sogni e improbabili Morti a cui mancavano solamente il ghigno e la falce per rientrare armoniosamente in qualche affresco d'epoca medievale. Fra un mesetto o due, i compiti glieli avrebbero assegnati gazze e canarini, cinguettando dagli alberi dei parchi di Dublino.
    L'uomo di ghiaccio scosse la testa, riportando forzatamente un po' di serietà fra i suoi pensieri. Compito alquanto arduo, considerando la situazione. Ma le domande dello scrittore, che già sembrava credere ad ogni singola parola del racconto, riuscirono quasi a riportarlo all'ilarità. Per arrivare al regno dei sogni l'unica cosa che serviva era sgobbare mezza giornata in cantiere. Una guida era del tutto superflua. Comunque, decise di tenere questa considerazione per sé, per non offendere nessuno, e disse invece ciò che pensava riguardo ad un altro punto:
    << Perché ci vogliono... aiutare? Non di certo per carità. Se anche, per assurdo, tutto questo fosse vero, allora state sicuri che ci sarà qualcosa da dare in cambio. In situazioni simili il conto è parecchio salato già solo fra gli umani; non oso immaginare fra.... cose simili! >> Disse, ironico. << E comunque, ci contate troppo. Sette simil-morti, missioni fallite prima di iniziare con soluzioni alternative, guide per i sogni... ok, ammetto che i sogni - i nostri sogni - possono essere piuttosto vividi e sotto certi aspetti reali... ma è da idioti crede a tutto ciò che viene detto o, come nel caso di specie, visto, solo perché siamo da poco più di un mesetto in un mondo che non rassomiglia per niente a quello che conoscevamo prima. C'è una realtà abbastanza incasinata di per sé senza andarsi a cercare grane anche nei sogni. Almeno, non finché questo Signor Pallido non si degnerà di aggiungere qualche parola in più al suo magro discorso. >>

    A riguardo della techno tana dei leprecauni, invece, non fece commenti. In quel mesetto una cosa aveva scoperto: era pur diventato un essere fato, era pur cambiato... ma la techno continuava a non sopportarla. Era felice che non si fosse ancora proposta una gita in comitiva lì.

     
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  6. Stramarvelous
     
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    << Qualcosa dovremo pur fare no? Anche io non mi fido, è chiaro..Ma è l'unica pista che abbiamo...Io no so da dove cominciare...qualcuno ha idee? Se siamo a zero..bhe, Maya verrò con te. Ogni richiamo a questo mondo può esser preso come un segno no? Non possiam rimaner ciechi di fronte a tutto ciò che ci circonda, abbiamo segnali ovunque..e questo covo di leprecauni, o cosa sia mai..bhe, direi che è un buon punto di partenza.....Quindi se non ti dispiace mi unisco a te>>
     
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  7. Melisande
     
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    << Alt Mike...non ho alcuna obiezione al fatto che venga anche tu al PoD, ma se va come deve andare io sarò li in dolce compagnia...per cui preferirei restar sola...se poi dovesse succedere qualcosa, beh, siamo nello stesso posto, non ci vorrà molto a riunirci... >>
     
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  8. Jolirouge
     
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    Ruari alza appena un sopracciglio <<potete essere diffidenti quanto volete, ragazzi, ma la faccenda non può essere nè trascurata nè sottovalutata. Non penso che un essere come il Pallido si sarebbe scomodato in questo modo per un nonnulla, non credete?>> osserva i suoi compagni uno a uno <<è chiaro che dietro ai loro avvertimenti, gli Eterni abbiano i loro interessi. Ma invece di star qui a lamentarci come bambini viziati dovremmo cercare di ideare almeno l' ombra di un piano sulla base degli elementi che abbiamo, anche perchè, non so voi, ma io non ho la minima intenzione di fare una fine disastrosa, non dopo esser arrivata fino a qui>> la luce intorno all' Alba si fà più intensa, più vivida
    <<maya, nel nominare quel locale mi hai fatto venire in mente il volantino che ho trovato ieri sera su uno di quegli energumeni...un attimo che lo recupero dalla borsa...ecco guarda>> porge il piccolo rettangolo spiegazzato alla ragazza-rosa <<forse è meglio se andiamo tutti quanti a dare un' occhiata a questo posto...ma non distraiamoci troppo. Secondo me dovremmo iniziare davvero a cogliere tutti i segni possibili...anche quelli collegati ad un possibile, grosso felino...>>
     
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  9. Melisande
     
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    << Come dicevo a Mike, nessun problema per me Ruari. Ma visto che dovrei esser in compagnia, preferirei muovermi da sola. Se poi nel locale dovessimo trovare qualche indizio, allora vedremo che fare. Se non c'è altro, io andrei a prepararmi... >>
    SPOILER (click to view)
    Buh, per me le cose finiscono qua. Se Kelly si fa sentire come promesso, me ne vado al PoD, se dovesse paccare beh, ci vado lo stesso con gli altri :sisi:
     
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  10. Stramarvelous
     
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    Mike ebbe un brivido nel veder quel volantino, le immagini della sera prima soffocarono ogni suo pensiero per qualche istante..
    Il suo corpo tremò e le mani divennero fredde, gelide....
    Poi la Luce e il calore del rifugio attutirono quelle sensazioni, insieme all'energia insita nei suoi compagni.
    Ossian annuì deciso e si diresse verso la sua camera in silenzio..
    Dopo pochi secondi fece ritorno nella stanza con tutt'altro aspetto: era un uomo di colore, dai capelli rasati e il viso anonimo...


    <<sono pronto ad andare..se preferite recarvi la singolarmente a me sta bene...se no Ruari potremmo andar insieme...Alex? Sei dei nostri? Solo agendo potremo saper qualcosa di piu....Basta aspettare...Ma facciamo attenzione...molta attenzione..>>

    SPOILER (click to view)
    Se Ruari e/o Alex vengono con me direi di andare subito al locale.....
     
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  11. Gormenghast
     
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    Nel caos di tutto ciò che era accaduto nel pomeriggio e nei tentativi di scacciare le terribili sensazioni che si accavallano nel suo cuore, la ragazza di rose si dedica con quasi maniacale attenzione a prepararsi per la serata. Un fremito proviene dallo strano tronco ripiegato che funge da ripiano per i prodotti da bagno degli abitanti del rifugio, facendo voltare rapidamente il capo a Maya. Il cellulare, sul cui display appare la consueta immagine di una letterina che si apre e che si chiude.

    La Changeling lo agguanta e lo sblocca, per constatare che il mittente sia Kelly e per controllare immediatamente il testo del messaggio:


    9/11/2007 09.17
    Ciao poetessa! Sono riuscita a convincere quelle due mie amiche. Ci vediamo a quel posto vicino alla Harcourt, ma non so a che ora arriveremo. Ti messaggio quando sono là. XXX


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    Nel sicuro angolo di Siepe che ora dona loro rifugio, i Changeling paiono aver raggiunto l'unanimità sui piani della serata, o almeno quelli a breve termine. Chi per un motivo, chi per un altro, i quattro dedicano il proprio tempo a prepararsi o a rilassarsi prima di tornare nuovamente a calpestare le fredde strade di Dublino.

    Al di là del portale la notte deve essere già calata, mentre il lunghissimo crepuscolo della Siepe indugia ancora a lungo fra le fronde che circondano il Rifugio. Lo sconcerto dei presenti è palpabile nel momento in cui Lily si presenta agghindata nei suoi policromatici vestiti e intabarrata nella giacca di due misure più grande di lei. A nulla valgono i tentativi di farla desistere dall'unirsi al gruppo, a cui la ragazzina risponde con rabbia e frustrazione fino a minacciare di uscire da sola, qualora i fatati la lasciassero nuovamente a sé stessa.

    E' il senso di protezione di Ruari ad avere la meglio, consapevole dei rischi a cui la piccola Changeling potrebbe andare incontro nel vagare sola per le pericolose strade del mondo degli umani; al di là dei pericoli sovrannaturali che avrebbero potuto attenderla, dopotutto, non bisognava dimenticare quanto nero potesse essere il cuore dei normalissimi uomini. Probabilmente sarebbe stato complicato farla entrare nel locale, ma sempre meno difficile di affrontare il senso di colpa se le fosse successo qualcosa.

    L'ora è giunta e, uno dopo l'altro, i membri di quel variopinto gruppo varcano la soglia per trovarsi così nel solito buio e freddo vicolo. La nebbia, questa notte, pare essersi ridotta a una vacua foschia, lasciando libera la visione di un celo livido e carico di nubi. I cinque procedono in gruppo verso Old Harcourt St. che, fortunatamente, si trova solo ad un paio di centinaia di metri di distanza; il posto è alla periferia del quartiere di Temple Bar, anima pulsante di Dublino anche nel frangente tetro e per nulla invitante che si respira in città.

    Amber è l'unica a conoscere con precisione millimetrica la posizione del locale, che già ebbe modo di frequentare un paio di volte in passato, ma per gli altri non è difficile scoprire la destinazione della propria meta anche in distanza. La fila che si estende fuori dal locale è tale da sconcertarli, tenendo presente quanto sia solitamente deserta la città di notte. Probabilmente un centinaio di persone attendono l'ingresso, ed il locale deve avere già aperto da almeno un'ora. Non senza una punta di curiosità, i fatati si uniscono ad esse.

    Esile, eppur chiaramente percepibile, ad ognuno è chiara la rilassatezza e la gioia che aleggia fra i presenti; le voci dei giovani radunati davanti al PoD hanno decine di timbri diversi, ma in ciascuna si percepisce l'allegria di sentirsi in una situazione normale per un venerdì sera Dublinese, con la speranza di far baldoria e dimenticare i truci eventi che animano le buie strade della città. Brani di conversazione si mescolano fra loro, donando alla Malia che si leva da quella folla impaziente un sapore dolce e frizzante.


    "Era ora che qualcuno si svegliasse in questo mortorio! Stavo pensando di trasferirmi da mia cugina a Londra per un po', che col coprifuoco qui non si può manco più respirare!"

    "Hahaha! Ma piantala! Che mi frega! Stasera mi dovete trascinare a casa, altroché!"

    "Ma tu hai sentito qualcosa? Ci deve essere qualche gruppo famoso, ma manco sul sito hanno detto una parola!"

    "Spero ci siano belle fighette...mi sono rotto di 'sta situazione del cazzo!"

    L'attesa si protrae per diverse decine di minuti, inducendo i presenti ad avvicinarsi quanto possibile ai funghi termici disposti qua e là. Lily è seminascosta dalla gente attorno, ma la lieve preoccupazione che le venga rifiutato l'ingresso comincia a farsi più palpabile per chi non desidera abbandonarla ma nemmeno perdere l'occasione di entrare nel locale.

    Ad una decina di metri di distanza dall'ingresso i Changeling possono distinguere le grosse sagome dei buttafuori, che hanno già svolto un paio di volte il proprio lavoro allontanando un gruppo di ragazzine evidentemente minorenni e un tizio già completamente ubriaco. Uno dei due colossi - un omaccione con i capelli rossi, le guance ricoperte da fini capillari e occhi chiari che riflettono molto la luce - fissa la folla con attenzione; il suo sguardo è diretto verso la zona in cui si trovano i fatati, ma il gran numero di persone presenti rende difficile capire chi stia osservando con precisione. Questi distoglie lo sguardo e parla col collega, che si stacca dalla sua posizione e inizia ad avanzare fra la gente; con crescente preoccupazione, i Changeling notano che la direzione è proprio la loro.


    "Non potete fare questa fila. Per favore, spostatevi da questa parte".

    L'uomo usa la sua massa e l'estensione delle sue braccia per separare i Changeling e sospingerli fermamente al di fuori della folla assiepata; le voci infastidite o palesemente arrabbiate di chi fra loro non accetta quell'ingiustizia non valgono a nulla, ma si zittiscono ben presto. Un altro buttafuori, giunto da una porta laterale, prende in consegna i fatati e li indirizza verso quell'altra entrata.

    "L'altra entrata è per i clienti paganti. Prego".

    E' con stupore che i fatati assorbono l'informazione e varcano la soglia, ritrovandosi in un piccolo ambiente occupato da una scala a spirale che sale verso l'alto. La luce è appena sufficiente a non inciampare nei gradini, ed è con cautela che questi raggiugono una grossa porta di metallo a due ante.

    Aprendola, il ritmo martellante fino ad ora attutito dalle pareti li travolge, accogliendoli in un piano soppalcato sopra la grande pista del locale. Le stroboscopiche lanciano lampi verdi e gialli, tessendosi con raggi laser dei medesimi colori che disegnano geometrie folli nel fumo che aleggia ovunque. L'odore di corpi e del fumo artificiale si mischia a qualcosa di meno forte e poco percepibile, che tuttavia solletica i sensi dei Changeling.

    La console è illuminata da dei forti fari rossi e bianchi che investono ritmicamente il DJ. Ciò che tuttavia attira le attenzioni della motley non sono i frenetici movimenti che compie nel far girare i piatti e massacrare le levette sulla plancia, quanto l'evidente palco di corna nere che si erge fra la massa dei suoi voluminosi capelli bianchi.


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    "DEELAY! DEELAY!"

    E' l'urlo di gioia di Lily a richiamare l'attenzione dei suoi tutori. Forse, dopotutto, quella serata si sarebbe rivelata più interessante del previsto.

    Edited by Gormenghast - 24/6/2010, 01:04
     
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  12. Azeot
     
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    Alex decise, con un mezzo sospiro, di seguire gli altri tre. Infondo, in quella faccenda c'era dentro anche lui e, se davvero c'era la possibilità di buttar luce su qualche punto oscuro, era inutile stare lì a casa a oziare. Nonostante la stanchezza per il lavoro, non era nel suo carattere farlo.
    Seguì il gruppo silenziosamente, senza parlare, tenendosi un po' arretrato rispetto agli altri. Ogni tanto scrutava attorno a sé; ma si rilassò presto, non appena videro la lunghissima fila fuori dal locale. Alex scorse anche le figura dei due buttafuori non appena furono più vicini, e si rafforzò il suo disappunto per aver permesso che Lily venisse fuori con loro. Era molto improbabile che la lasciassero passare e, nel caso fosse successo qualcosa, come quell'ultima notte, la ragazzina sarebbe stata un peso, una persona in più da proteggere dal pericolo.
    Ma se volevano proprio soddisfare tutti i suoi capricci, che si arrangiassero. Alex non insisté più di tanto.
    Attese paziente in fila. Dietro di loro arrivava altra gente e presto si trovarono un po' stretti. Fu l'unico motivo per cui Alex non cercò di divincolarsi quando il massiccio buttafuori fece per separarli dal resto della fila. Più infastidito che sorpreso, l'uomo di ghiaccio non fece in tempo a reagire che già li stavano indirizzando come pecore verso un'altra entrata. Eppure, l'ulima frase del buttafuori e la stranezza della situazione gli fecero sbollire la rabbia, lasciando il posto ad un sconcertante presentimento. Quelli erano umani: come diavolo avevano potuto sapere chi erano loro realmente? C'erano pochi dubbi a riguardo: solo loro cinque erano stati separati dalla fila e, se anche Maya magari era conosciuta in quel pub, di certo gli altri quattro non avevano stampato in fronte "amici della cantante". Comunque, docilmente, varcò la seconda porta con gli altri, spinto più che altro dalla curiosità e sicuro di poter uscire con la stessa rapidità con cui era entrato, in caso di pericolo.
    Eppure, quando furono dentro e videro, Alex capì perché erano stati separati dal branco principale. Osservò incuriosito la piega che stavano prendendo gli eventi quella sera. Sembrava che avesse fatto bene a seguire gli altri, una volta tanto.
     
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  13. Melisande
     
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    Un gran sorriso si espande, l'unico vero momento di pausa dopo tutto quello che era successo nel pomeriggio. Il messaggio di Kelly giunge proprio nel momento giusto.

    9/11/2007 09.23
    Perfetto! Ci vediamo li allora! A dopo... ; )


    ..............................................................................................................................

    Lungo il breve tragitto che separa il rifugio dal locale, di nuovo focalizzo l'attenzione su quello scoperto nel pomeriggio, e sul mio comportamento. Ha veramente senso non dir nulla agli altri? Ha veramente senso porre in loro fiducia? Scaccio con una scrollata di spalle il pensiero, non è certo il momento giusto.
    Nessuna attenzione alle voci delle persone in fila. Ormai gli sguardi lascivi di giovani fighetti in concia simil-emo non erano che un contorno fastidioso ma del tutto ignorato. Un paio di battute, mentre la calca avvicina sempre di più all'ingresso.
    E poi la sorpresa. Proprio noi cinque, separati dal resto, manco fossimo il lista...ma il buttafuori non è un changeling, e neppure quell'altro...un artifizio forse? Improbabile...

    Lo sguardo corre verso l'ingresso della discoteca e agli angoli dell'edificio. Forse qualche telecamera ci ha inquadrato, e qualcuno ha sussurrato il da farsi ai buttafuori tramite auricolari...
    Nel tentar di disegnare un filo logico nell'avvenuta situazione, seguo senza problemi gli altri, sino al soppalco da cui è possibile dominare l'intera pista.
    Da quanto tempo! Da quanto tempo non mi trovavo in un ambiente simile! Non posso certo dire di essere un animale da discoteca, ma luoghi ove lasciarsi tutto alle spalle, tra il ballo, l'alcol, il sudore e l'eccitazione...a stento mi trattengo dallo scendere di sotto. Di certo non aiutata dalla sete di Malia, fortissima, anche se controllabile.
    Nell'accompagnare il fumo che s'innalza dal locale con una sigaretta, l'urlo di Lily, ed il seguire con lo sguardo chi stava chiamando, interrompono lo scorrere d'adrenalina lungo il mio corpo.

    Finalmente un changeling...il primo, dopo un mese di completo silenzio...e in un posto simile poi... "ma com'è possibile?"
    La mano si poggia sulla spalla di Lily. Meglio interrompere galoppanti teorie. << Sai chi è? Ho idea che dovremmo farci quattro chiacchiere quando finirà con la console... >>

    "Deelay il Deejay. Dovrei chiedergli di metter su un pezzo molto caldo quando sarò in pista con Kelly..."

    SPOILER (click to view)
    Maya da un occhio alla presenza di eventuali telecamere che possano aver inquadrato il gruppo prima di entrare


     
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  14. Stramarvelous
     
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    Mike si fece trasportare all'interno del locale, particolarmente stupito dello strano trattamento a loro riservato...
    "Che ci abbiano riconosciuti?"
    L'impatto iniziale fu di sconforto, non era abituato a suoni cosi forti, spazi stretti, calca e confusione, ma pian piano il suo corpo assaporò quell'ambiente come un nettare, abituandosi all'istante..
    La visione del Dj fu un colpo, quelle corna, la pelle....tutto sembrava cosi strano in quel luogo tanto normale....
    Poi in un attimo la situazione sembrò naturale, scontata..

    "Che davvero mi stia abituando a tutto questo? Significa che tutto ciò è davvero penetrato in me?"

    Mike notò l'emozione di Lily, e sorrise....Quella bambina sapeva creare in lui serenità, tranquillità e semplicità.......
    L'uomo di specchi guardò i suoi compagni e sorrise, per quel segno di speranza che forse tutti loro stavano cercando..."
     
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  15. Gormenghast
     
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    L'espressione della giovanissima Changeling è a dir poco radiosa, mentre stringe la barra di metallo che scorre lungo la balaustra a ridosso della pista con entrambe le mani. Alla domanda di Maya, Lily si volta con un sorriso degno del Gatto dello Cheshire e le risponde inclinando la testa a destra e a sinistra:

    "Lay Deelay, meglio non troverai, fra i migliori Deejay! Io e lui siamo amici, sai? Anche con gli altri, però, eh..."

    Ed è con quest ultimo riferimento che la piccola fatata si guarda in giro nel piccolo spazio di balconata dove ora si trova il gruppo. La sua attenzione si focalizza sull'unica altra uscita al di là di quella da cui i cinque sono appena entrati: presso la parete opposta di quello spazio, infatti, una grande porta a due battenti e laccata di nero si confonde quasi perfettamente col resto del muro. L'attenzione di chi segue lo sguardo di Lily riceve risposta dal movimento delle due ante che si aprono, nel momento in cui un trio di figure fuoriescono dall'andito portando con sé un forte odore di terra e erba appena tagliata.

    Ai lati procedono due giovani, un maschio e una femmina, la cui bellezza appare immediatamente evidente: entrambi biondi, indossano entrambi delle fini camicie di raso bianco e semitrasparente. Quella del giovane è completamente aperta sul petto, lasciando che il suo petto muscoloso, asciutto ed abbronzato faccia bella mostra di sé; quella della giovane è semiaperta, lasciando che il suo florido seno sia parzialmente scoperto. Entrambi indossano pantaloni neri e sono privi di scarpe. Il ragazzo, che non avrà più di 20 anni, reca con sé un vassoio pieno di tartine e stuzzichini dall'aria molto invitante, mentre la ragazza ne porta uno su cui sono allineati numerosi alti calici di cristallo contenenti un liquido ambrato e piuttosto denso.

    Al centro del trio, tuttavia, incede la figura che più attira l'attenzione dei presenti: è una donna dai lunghissimi capelli corvini, abbelliti da due crocchie sul lato della testa. ll suo corpo è nudo fino alla vita, lasciando solo i capelli a coprirle il seno; la sua pelle diafana è solcata da quello che sembra un cangiante tatuaggio di foglie che turbinano e virano dal verde al rosso, comparendo all'altezza del collo e scivolando con lentezza verso il basso. Lunghe ciglia rosse fanno pandant con una gemma color del sangue o del vino invecchiato in mezzo alla fronte, che riflette con intensità ogni minimo bagliore luminoso. Indossa una corta minigonna nera che le fascia i fianchi sottili, mostrando gambe tornite; anche lei è scalza, mostrando delicati piedi le cui unghie sono tinte di uno smalto rosso acceso. Attorno ad essi, il lucido pavimento nero riflette la luce in una miriade di punti luminosi, come se un fine strato di rugiada si fosse condensato nel breve istante in cui la Changeling ha arrestato i suoi passi.


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    "La Corona di Smeraldo vi porge il benvenuto, lieti ospiti. Il mio nome è Alianna, e sarò il vostro garante presso il Convivio delle Gemme di questa sera. Che il vostro nome possa sancire le buone intenzioni, e sigilli la volontà di unirvi alla celebrazione in pace e benevolenza. Amicizia vi viene offerta, ed amicizia è tutto ciò che vi chiedo in cambio: accettate l'offerta e concedete il vostro nome, così che l'amico possa abbracciare l'amico con letizia e senza preoccupazione alcuna".

    La melodiosa voce della fatata è accompagnata da turbini di aria fresca che lambiscano la pelle dei presenti, lasciando che il fremito della Malia susciti su di essa un lieve formicolio. Alianna rimane dunque in silenzio, con un sorriso tranquillo dipinto sul bellissimo volto mentre attende la risposta degli interlocutori di fronte a sé.
     
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