The Witcher VS Wiedźmin

È nato prima il libro dell'uovo o il videogioco della gallina?

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    Sono capitato a causa di Google in questo articolo:

    http://gametimers.it/2016/10/06/the-witche...bri-odia-gioco/

    Abbiamo già discusso l'argomento mille volte in altri topic, ma penso sia un tema abbastanza scottante che necessita un thread apposito.

    Che ne pensate? Tifate per o libri o per il videogioco? Oppure per nessuno dei due/entrambi?
     
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    Riporto un attimo sotto spoiler le considerazioni che feci nell'altro topic, magari anche per mettere un pò di carne al flam...ehm..al fuoco! :P

    CITAZIONE (Óláf Eiláfrsson @ 25/9/2016, 12:40) 
    Sono d'accordo con Garret, libro e videogioco sono cose totalmente differenti. Sinceramente io nel videogioco non ho mai riconosciuto nemmeno Geralt, non è quello dei libri, inutile dire che si somiglino, ma non sono la stessa unità. Libro e gioco devono essere separati, non fanno parte dello stesso media, nè dello stesso autore, visto che Sapkowski non ha mai scritto nulla per il videogioco, limitandosi all'opera originale. E' un pò lo stesso discorso che si fa con Tolkien, visto che i personaggi di Jackson non sono nemmeno tangenti a quelli del libro, ma qui si sfocia in altri discorsi.
    Quando parli di "calarsi nel personaggio", penso che appunto tu ti riferisca al Geralt del libro, ma in quel caso è una scelta soltanto tua di giocarlo aderente al libro, anche perchè, pur sforzandosi al massimo, non si riuscirà mai ad ottenere un Geralt come quello del libro perchè, come detto sopra, non sono la stessa cosa. Il Geralt del libro segue la personalità che Sapkowski ha voluto dargli, e segue dei binari che l'autore è riuscito a creare intrecciando la storia del Wiedźmin con quella di altri personaggi, tra cui Triss e Yennefer. Yennefer del gioco è la stessa del libro? A me paiono simili, ma non uguali, anche perchè Sapkowski non ha mai scritto nulla di una Yennefer calata nella trama del videogioco, quindi non sapremmo mai come si sarebbe comportata, così come Triss, che è così diversa da quella del libro che non ha nemmeno i capelli uguali (:P).
    Il fatto che gioco e libro siano cose completamente diverse, lo dice anche Sapkowski che, a differenza di Tolkien, è ancora vivo e può difendere il suo lavoro di scrittore che, a parer mio, mai dev'essere confuso con quello di altri media, siano film o videogiochi:
    CITAZIONE
    The game - with all due respect to it, but let's finally say it openly - is not an 'alternative version', nor a sequel. The game is a free adaptation containing elements of my work; an adaptation created by different authors. They can never add prologues nor prequels, let alone epilogues and sequels.

    "Maybe it's time to set the matters straight," he went on. "'The Witcher' is a well made video game, its success is well deserved and the creators deserve all the splendour and honour due. But in no way can it be considered to be an 'alternative version', nor a 'sequel' to the witcher Geralt stories. Because this can only be told by Geralt's creator. A certain Andrzej Sapkowski."

    Direi che ha detto tutto. Non esiste il "calarsi in un personaggio" se il personaggio dei videogiochi non è quello di Sapkowski, perchè il Geralt del videogioco nasce con The Witcher 1 e vede quello che noi vediamo mentre lo controlliamo, sceglie quello che noi vogliamo che scelga e agisce entro un mondo che non è quello di Sapkowski e mai lo sarà. Il Geralt del libro non avrebbe mai scelto la Yennefer del videogioco, come io non potrei scegliere una versione diversa/alternativa/somigliante alla mia fidanzata, sono due mondi diversi, paralleli che non si incontrano :P

    P.S. Per capire quanto poco interessi a Sapkowski del gioco, vedere i primi venti secondi del video :P

    Video

    CITAZIONE (Óláf Eiláfrsson @ 25/9/2016, 12:50) 
    CITAZIONE (Daerred @ 25/9/2016, 12:41) 
    Non è un problema di scelte tue, è un problema della software house che si è permessa di poterti dare delle possibilità di scelta in questo senso e che ha cambiato completamente il ruolo e l'essenza di un personaggio come Triss. Intendiamoci: se poi Sapkowski ha ceduto i diritti allora se lo merita lui e ce lo meritiamo noi.
    Shepard o Hawke, ad esempio, nascono con il videogame e quindi non come personaggi ben definiti, come dici tu e quindi faccio fare loro quello che voglio. La stessa cosa non può essere per Geralt che ha già di suo una lunghissima storia fatta di una lunghissima serie di scelte personali.
    Se dovessi prendere per buono quello che dici allora tanto vale non parlare nemmeno di lore e non toccare nemmeno le opere letterarie.

    No, Dae, guarda il video che ho messo nell'edit al messaggio, lo dice chiaramente Sapkowski. Il Geralt del videogioco non c'entra nulla con il Geralt del libro, è una nuova vita, un nuovo mondo, è tutto nuovo. Sapkowski lo ammette chiaramente, e io e lui concordiamo su questo fatto, non esiste nessun Geralt al di fuori di quello del libro, il Geralt del videogioco ha soltanto lo stesso nome e lo stesso aspetto, ma vive in un mondo nuovo e vive una vita nuova, legarla ai libri non ha senso, non è proprio la stessa cosa.
    Personalmente io non parlerei mai dei personaggi del videogioco come personaggi del libro. Per me The Witcher ha una lore, il Wiedźmin ne ha un'altra, così come Tolkien ha creato un mondo e Jackson un altro, sono cose totalmente diverse che non si incontrano, perciò mi sarebbe impossibile "calarmi in un personaggio" che esiste nel momento stesso in cui io clicco "Nuova partita" su The Witcher 1, perchè il personaggio mi è appena stato presentato e, lo dice anche Sapkowski, i creatori del videogioco hanno dovuto alterare perchè, se si dovesse seguire un binario prestabilito, beh il gioco sarebbe stato noioso come GdR :P

    CITAZIONE (Óláf Eiláfrsson @ 25/9/2016, 14:30) 
    Il profumo dei soldi piace a tutti, Dae, hai ragione! Sinceramente non me la sento di paragonare Sapkowski a Martin, perché Martin è diventato il male e spero che di scrittori che hanno fatto la sua fine ce ne siano e saranno il meno possibile. Diciamo che Martin ha prostituito la sua opera, accecato dai soldi, mentre Sapkowski l’ha messa in mostra, l’ha spogliata per farci altri soldi. Pensavo, prima dell’intervista del 2012 che ho postato sopra, che Sapkowski fosse moralmente più integro di Martin, ma quelle parole un po’ mi hanno fatto ricredere, anche se sono più umanamente legato agli scritti di Sapkowski che a quelli di Martin proprio perché il primo ha saputo essere maggiormente uno scrittore. Procedo per punti:
    1. “As a retired businessman”: Sapkowski, a differenza di Martin, nasce come uomo d’affari e, quando vede nella sua opera altri soldi, fa vincere il suo essere uomo d’affari e la vende. I soldi sono soldi, lo dice spesso Sapkowski, per questo non mi sento di giudicarlo come moralmente superiore.
    2. “Even a movie as shitty as…It’s huge money, it’s huge money”: Direi che questo dice tutto. Se io fossi uno scrittore e credessi realmente nella mia opera, non me la farei rovinare con un film che io stesso definisco “shitty”, non avrebbe e non ha senso, è come sputare sulla mia stessa fatica. Di nuovo, Sapkowski si dimostra più un uomo d’affari che uno scrittore, di nuovo si vende, e lo fa senza pensarci. A lui, come a Martin, interessano i soldi.
    Dall’altra parte c’è però un Martin ormai fuori controllo che ha addirittura abbandonato la sua opera e offende gli altri scrittori a piede libero, quindi lì si parlerebbe proprio di una deriva personale e professionale, visto anche che Sapkowski almeno si presenta sempre come uomo d’affari mentre Martin come scrittore, e c’è una bella differenza! :P
    Per quanto riguarda il lore, quello del videogioco deriva da quello scritto da Sapkowski, ma non è quello originale, non è quello che ha pensato l’autore, perché gli sviluppatori hanno dovuto modificare, aggiungere, tagliare e arricchire per creare un qualcosa di adatto ad un videogioco, che è un media completamente differente che narra una storia completamente differente da quella dei libri, ed è anche per questo che, spero, Sapkowski se n’è disinteressato, proprio perché lui ha sempre seguito la sua strada e per lui, come dovrebbe essere per noi, esiste un solo Geralt, una sola Triss e una sola Yennefer, ovvero quelli del libro, mentre tutto ciò che è di CdProjekt è un derivato nuovo, diverso, che va colto come prodotto nuovo e come storia nuova, altrimenti si finisce di rincorrere fantasmi, perché sì, la storia con Yennefer sembra quella che si adatti meglio al Geralt del libro, peccato però che non è la storia d’amore tra Geralt e Yennefer che abbiamo letto nei libri, e non sarà mai uguale a quella a cui ci siamo affezionati leggendo le pagine scritte da Sapkowski, purché cerchiamo di ricrearla all’interno del videogioco. Per me, il rapporto che c’è tra Sapkowski e CdProjekt è come di seguito:



    Quindi di idee derivate che però fanno nascere due direzioni completamente differenti e che, secondo me, non possono incontrarsi. Leggere i libri per il gioco, secondo me, non ha senso, mentre invece è stupendo leggere i libri per la storia dei libri, per quello che Geralt e la sua storia significano e hanno significato per l’autore, non ha senso leggerli in funzione del gioco, perché non sono creati per il gioco e il gioco non è creato per essi. Come prima, due media differenti e due storie differenti, con personaggi e situazioni differenti.
    Poi ovviamente il bello di un gioco di ruolo è proprio lo scegliere e se per te Yennefer è la scelta migliore, deve rimanere tale, ma imho non dovrebbe essere una scelta dettata dai libri, perché questi raccontano storie diverse. Poi oh, ovviamente la più adatta è quella con Uma, peccato che nessuno l’abbia votata! :rotflmao:

    P.S. Su una cosa siamo però assolutamente in accordo. Givvi ne sa più di noi sui libri! :P


    Detto questo, il titolo dell'articolo mi sembra un pò fuori luogo! :P
    Il vecchio Sap non odia il videogioco e non l'odierà mai, odia invece il fatto che la gente pensi che i suoi siano romanzi del videogioco o romanzi per il videogioco e io lo capisco perfettamente e condivido la sua rabbia, perchè l'opera è sua ed è estremamente scorretto pensare che CDProjekt o chiunque altro sia in realtà il proprietario della storia di Geralt. La storia del Witcher è già stata scritta, ed è quella di Sapkowski, il videogioco narra un'altra storia, non ha senso confrontarli. Io tifo per CdProjekt perchè ha realizzato un videogioco straordinario e tifo per Sapkwoski perchè ha scritto dei romanzi favolosi! Rimango quindi dell'idea che le due cose non debbano incontrarsi, perchè distinte (guardate il disegnino in spoiler che pure Nando l'ha apprezzato!) tra loro e, anzi, confonderle o unirle secondo me rimane un grosso sbaglio.
    L'Aragorn di Peter Jackson non sarà mai l'Aragorn di Tolkien, così come Daenerys di Game of Thrones non sarà mai quella di A Song of Ice and Fire e Geralt di CDProjekt non sarà mai il Geralt di Sapkowski. Simili, sicuramente, ma non uguali. Questa poi è la stessa confusione che si fa quando si paragona il fantasy al reale; quando si perde la distinzione tra Mondo Primario e Mondo Secondario si perde la vera e propria interpretazione dell'opera. Nel caso di un videgioco ispirato ad un libro, poi, si parlerebbe addirittura di Mondo Terziario e fare confusione è ancora più facile!
    In sintesi: viva CDProjekt e viva Sapkowski, ma purchè rimangano distinti. E, se mi si chiede se viene prima Sapkowski o prima CDProjekt, il punto per me va al vecchio uomo d'affari!
     
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    Sono d'accordo con Olaf!^^

    Sap non odia i videogiochi, l'ho visto personalmente autografare le copertine dei videogiochi CDProjekt con tutta la tranquillità del mondo! XD
    Ok, magari era ubriaco (mi dicevano i tipi dello stand che ama molto bere :P ), però non ha insultato nessuno, anzi! Solo non apprezza (e chi lo farebbe?) che i suoi romanzi siano considerati come sceneggiature per i giochi! XD
    Sono opere diverse e distinte, si possono apprezzare entrambe, oppure no! XD
     
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    Ho già espresso le mie considerazioni in merito nel topic delle romance, quindi in questa sede non mi dilungherò troppo, limitandomi a riassumere quanto già detto.

    Ritengo sostanzialmente che libri e giochi, sebbene entrambi basati sul mondo di The Witcher siano da considerare due dimensioni completamente differenti, in quanto appartenenti a due sfere di intrattenimento ben distinte.
    I romanzi sono di altissimo livello qualitativo, ma anche la trilogia videoludica di Geralt lo è. I romanzi seguono una storia ben definita da Sapkowski, i giochi (come è ovvio che sia essendo essi dei GDR) si snodano attraverso molteplici possibili vie narrative. I personaggi sono gli stessi, ma non la loro caratterizzazione. Idee diverse, risultati diversi.
    Ovviamente è chiaro che se Sapkowski non avesse mai scritto i romanzi dello strigo, non sarebbe mai esistito nemmeno The Witcher, che ad essi si ispira, ma non per questo ritengo debba essere considerato qualitativamente inferiore. Ripeto, il punto fondamentale da tenere in considerazione è l'appartenenza delle due opere a due distinti media, pertanto distinte sono altresì modalità e finalità comunicative.
    I libri sono capolavori nell'ambito della narrativa fantasy, i giochi lo sono in quello videoludico. Niente di più, niente di meno.

    Concludendo, se vogliamo proprio essere puntigliosi su cosa sia nato prima, la risposta è palesemente ovvia: i romanzi, senza la cui ispirazione The Witcher non sarebbe mai esistito. Tuttavia, per i motivi sopra esposti, ciò non significa nulla in termini di qualità finale delle due opere.
     
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    Ora, sicuramente sono io che non capisco nulla e sono ignorante, ma Sapkowski mi sembra sempre tutt'altro che rispettoso e nonostante tutte le buone ragioni che può avere uno scrittore in questo caso, ritengo si piazzi su un piedistallo che non gli appartiene.

    Andrò controcorrente, forse perché appunto mi mancheranno delle basi, ma da fan dei libri e dei videogiochi la mia personale opinione è che di romanzi a livello di Wiedzmin ce ne sono tanti, di giochi paragonabili a The Witcher si contano sulle dita di una mano.

    Chiaro che i generi siano diversi e che quindi i meriti siano assolutamente proporzionali, ma continuo a trovare Sapkowski borioso e irritante, il classico polacco di fama mondiale, in Polonia [cit.].

    Come detto altrove, trovo senza senso la diatriba, ma mi pare proprio che sia più l'autore ad alimentarla e renderla sempre più stupida, a differenza della CDPR che mi sembra mantenga un dignitoso e intelligente distacco e rispetto.

    Che poi, CDPR attaccati ai soldi? Ma mi faccia il piacere, da che pulpito.

    Quindi, nonostante sia evidente che senza ispirazione le opere non si creano, il mio supporto in questa assurda contesa va alla CDPR, se non altro per lo stile con cui (non) la affronta.
     
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    Il punto è che Sapkowski si sente in qualche modo offesso dal fatto che, innegabilmente, i suoi romanzi hanno conosciuto (e non a caso) un picco di popolarità internazionale proprio dopo l'uscita dei videogiochi ad essi ispirati. Quindi immagino abbia sollevato questa polemica con l'intenzione di sottolineare quanto non debba nulla del suo successo ai videogiochi di CDPR, mentre (con tutto il rispetto possibile, personalmente stimo moltissimo Sapkowski) sappiamo tutti che non è esattamente così, diciamocelo onestamente senza mezzi termini.
     
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    Il primo dubbio è sulla serietà del video (daje che mo il Sir mi mena!), perchè chiamare l'attacco di Sapkowski a The Witcher un video di 6 minuti di cui 10 secondi sono sull'argomento, senza peraltro riportare fonti o parole precise dell'autore, mi pare un pizzico esagerato, tanto per fare notizia insomma :P
    Detto questo, CDProjekt non si è mai scagliata contro Sap perchè...non ne ha motivo! Non è CDProjekt che vede la sua opera scavalcata, non è la casa di videogiochi che si è vista rubare la paternità della propria opera; vedi che se la polemica fosse invertita e CDProjekt fosse stata accusata di aver avuto vita facile grazie alle opere di Sapkowski e che la paternità del videogioco risiedesse nell'abilità dello scrittore polacco, questi si sarebbero fatti sentire eccome. CDProjekt non può scagliarsi contro Sapkowski perchè Sapkowski esiste senza videogioco, ma il videogioco senza Sapkowski non esiste, hanno troppo da ringraziare quell'ometto :P
    La mia opinione, poi, non si basa sulla qualità di uno o dell'altro prodotto, quindi anche se i romanzi di Sapkowski fossero stati di media o scarsa qualità, la mia opinione sarebbe stata sempre la stessa. I libri vengono prima dei videogiochi ed entrambi raccontano storie totalmente diverse, perchè media differenti e nate da idee differenti. La vera storia, per me, rimane quella del Geralt di Ssapkowski mentre quella di CDProjekt è una bellissima storia che parte dalle basi dell'autore, così come i film di Peter Jackson sono bei film con una bella storia simile a quella del Signore degli Anelli, ma il primo che mi viene a dire che la storia dei film è quella di Tolkien o che Tolkien dovrebbe ringraziare Peter Jackson per la notorietà che la sua opera ha avuto dal 2000 in poi si becca una valanga di carbonara bollente addosso :rotfl:
    Tornando seri, la polemica per me è inutile perchè la gente dovrebbe imparare a dividere le due cose, non unirle forzatamente. Sap fa bene a difendere la sua opera, perchè da scrittore i suoi sono libri e vanno trattati come tali, in più la sua è più una polemica contro le persone, ed è ovvio che col passare degli anni si alimenti l'astio contro CDProjekt, visto che ormai gli hanno praticamente "rubato" l'opera, ma soltanto perchè la gente pensa appunto che i romanzi siano venuti dopo o siano stati scritti per il videogioco, e anzi riconosce come Geralt originale quello dei videogiochi e si stupisce poi che quello del libro è diverso o peggiore.
     
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    CITAZIONE (Óláf Eiláfrsson @ 9/10/2016, 11:43) 
    Il primo dubbio è sulla serietà del video (daje che mo il Sir mi mena!), perchè chiamare l'attacco di Sapkowski a The Witcher un video di 6 minuti di cui 10 secondi sono sull'argomento, senza peraltro riportare fonti o parole precise dell'autore, mi pare un pizzico esagerato, tanto per fare notizia insomma :P
    Detto questo, CDProjekt non si è mai scagliata contro Sap perchè...non ne ha motivo! Non è CDProjekt che vede la sua opera scavalcata, non è la casa di videogiochi che si è vista rubare la paternità della propria opera; vedi che se la polemica fosse invertita e CDProjekt fosse stata accusata di aver avuto vita facile grazie alle opere di Sapkowski e che la paternità del videogioco risiedesse nell'abilità dello scrittore polacco, questi si sarebbero fatti sentire eccome. CDProjekt non può scagliarsi contro Sapkowski perchè Sapkowski esiste senza videogioco, ma il videogioco senza Sapkowski non esiste, hanno troppo da ringraziare quell'ometto :P
    La mia opinione, poi, non si basa sulla qualità di uno o dell'altro prodotto, quindi anche se i romanzi di Sapkowski fossero stati di media o scarsa qualità, la mia opinione sarebbe stata sempre la stessa. I libri vengono prima dei videogiochi ed entrambi raccontano storie totalmente diverse, perchè media differenti e nate da idee differenti. La vera storia, per me, rimane quella del Geralt di Ssapkowski mentre quella di CDProjekt è una bellissima storia che parte dalle basi dell'autore, così come i film di Peter Jackson sono bei film con una bella storia simile a quella del Signore degli Anelli, ma il primo che mi viene a dire che la storia dei film è quella di Tolkien o che Tolkien dovrebbe ringraziare Peter Jackson per la notorietà che la sua opera ha avuto dal 2000 in poi si becca una valanga di carbonara bollente addosso :rotfl:
    Tornando seri, la polemica per me è inutile perchè la gente dovrebbe imparare a dividere le due cose, non unirle forzatamente. Sap fa bene a difendere la sua opera, perchè da scrittore i suoi sono libri e vanno trattati come tali, in più la sua è più una polemica contro le persone, ed è ovvio che col passare degli anni si alimenti l'astio contro CDProjekt, visto che ormai gli hanno praticamente "rubato" l'opera, ma soltanto perchè la gente pensa appunto che i romanzi siano venuti dopo o siano stati scritti per il videogioco, e anzi riconosce come Geralt originale quello dei videogiochi e si stupisce poi che quello del libro è diverso o peggiore.

    Guarda la notizia è apparsa un pò ovunque, compreso Multiplayer.it che per quanto mi riguarda comincia già ad essere una fonte un pò più autorevole rispetto a Spaziogames, quantomeno sul fatto che la notizia sia effettivamente reale.

    http://multiplayer.it/notizie/174823-the-w...-mercenari.html

    Ora, il fatto che senza romanzo i videogiochi non esistano è sicuramente un punto pesante a favore di Sapkowski, ma non sono d'accordo con te sul fatto che CDPR non possa scagliarsi contro di lui: alla lunga, i ringraziamenti sono stati fatti, i diritti d'autore sono stati pagati e proprio visto che si ama sbandierare l'assoluta estraneità dei due universi, ad un certo punto è giusto riconoscere al lavoro della casa polacca il livello di opera(seppur videoludica).

    Quindi va bene tutto, ma dopo un pò anche l'autore dovrebbe darci un taglio e piantarla di comportarsi come se fosse il nuovo Tolkien o come se CDPR avesse rubato le sue idee e il suo lavoro; gli scazza che ci sia Geralt della CDPR sulla copertina dei suoi romanzi? Comprensibilissimo, ma visto che lui stesso nell'intervista postata altrove diceva che in fondo la CDPR gli aveva fatto un favore inondandolo di quattrini, potrebbe anche rimanere coerente con se stesso e chiudere il becco visto che quella copertina probabilmente gli varrà qualche migliaio di copie in più rispetto a quello che avrebbe venduto altrimenti, per non parlare di quelle che comunque venderà in più per lo stesso motivo ancora prima che sia resa pubblica la copertina.

    Per non parlare di:

    lo fanno solo per i soldi. Le loro sceneggiature sono sciatte e prive di sentimento.

    Ripeto, va bene tutto, ma qui proprio l'abbiamo fatta fuori dal vaso, specie perché non ho mai sentito nessuno dall'altra parte muovere anche solo una minima critica a come ogni volta questo ometto li prenda a pesci in faccia in modo più o meno sottile; avere la paternità di un'opera non giustifica minimamente un atteggiamento simile per quanto mi riguarda, soprattutto se, a mio avviso, l'olimpo della letteratura è ancora a diverse miglia di distanza per lui.
    Non è per dire, ma nessuno gli ha rubato la paternità di nulla e se qualcuno fa confusione in merito o lo scavalca non è certo con la CDPR che bisogna prendersela, suvvia.

    Obbiettivamente, il Signore degli Anelli era comunque punto di riferimento del genere e opera di portata multicentenaria da ben prima che ci fosse la trasposizione cinematografica, che ha si messo il titolo sulla lingua di tutti, ma sono molti più quelli che sanno dell'adattamento dal libro che il contrario.
     
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    Ignoro i vari commenti anche se il link a multiplayer l'ho adocchiato e ho pure commentato tempo fa l'articolo dicendo determinate cose:
    Comprendo la rabbia di nonno Sap che riguarda il fatto che sia messa in discussione la sua paternità dell'opera. Il casino sta qua. Punto.
    Anche se non ha senso lamentarsi delle copertine. NOn è l'autore a decidere, disolito, ma la casa editrice. Quella di usare le immagini del gioco e non un'illustrazione è una trovata di marketing che deve attirare lettori e quindi vendere di più.
    Ma dobbiamo pensare ad una cosetta.
    Nel 2017 uscirà un ottavo libro, raccolta di racconti. Qualcosa mi dice che Sapokowski stia ribadendo determinati concetti ANCHE per attirare la gente a leggere i suoi romanzi proprio perché sono l'origine di tutto (e poi per guadagnare soldi effettivamente soltanto suoi). Insomma, si sta facendo pubblicità indiretta e il modo migliore per attirare su di sé i riflettori è proprio parlare male di quello che è in effetti un'opera eccelsa.
    Ha fatto una critica estremamente sterile basata sul nulla più totale.
    Definire la CDPR un covo di mercenari e che non abbiano sentimento in ciò che fanno significa che lui il gioco nemmeno lo ha guardato! Insomma, ha tirato un giudizio a cazzo quasi come per provocare e far parlare di sé. (Lo vorrei vedere a giudicare tutta la correlazione che c'è tra le Megere e il Barone Sanguinario. È stata una delle cose più "traumatiche" che io abbia mai inconrato in un gioco e si avvicina tantissimo a molte situazioni dei romanzi. Più sentimento e impegno di così si muore)
    Almeno questo è il mio più grande sospetto.
    Ma nonno Sap dovrebbe sapere che il libro sarebbe stato acquistato anche senza questa sparata. Contate poi che lui era già famoso prima dei giochi, almeno in Polonia.
    Grazie ai giochi, le vendite dei libri sono schizzate alle stelle e su scala mondiale.
    Insomma, sputare nel piatto su cui si mangia non mi sembra così saggio. I soldi se li intasca ma intanto critica un lavoro mastodontico e quasi massacrante, a voler citare uno dei produttori. Non è una cosa carina, la trovo molto un'ingratitudine.
    Ma, stando al mio amico che lo segue da una vita, il carattere di Sapkowki è quello del tipico brontolone. Magari si lamenta perché è così caratterialmente e non perché voglia farsi sentire?
    Boh!

    E comunque, io adoro entrambi.
    Il Romanzo è pieno di elementi ispirati ad un periodo storicamente particolare della Polonia, l'elemento fantasy c'è ma non è preponderante e si basa molto sulla mitologia slava e non a quella tipica europea. Poi, va beh, i camei delle tipiche fiabesono bellissimi XD

    I giochi sono altrettanto ben fatti e dietro c'è stato uno studio dei romanzi quasi maniacale. In alcuni "codex" mi è quasi parso di riconoscere proprio degli spezzoni dei romanzi. IL che la dice lunga su quanto impegno abbia messo la CDPR.

    Sono due bei grandi masterpiece e questa guerra la trovo assurda.
     
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    Avevo scritto una risposta molto bella e articolata ma Forumcommunity non me l'ha postata ed è andata persa, perciò ci accontentiamo della versione schifosa e breve perchè non ho voglia di riscriverla.
    Comunque, rispondendo al Sir, già avevo espresso dubbi sull'originalità e la veridicità della notizia postata, del video e anche del link Multiplayer, e infatti cercando oggi sul web ho trovato la vera intervista di Sapkowski e la vera traduzione. Ti spiego quello che è successo: tutte le notizie dei media italiani, oltre a cavalcare l'onda della falsa diatriba tra Sap e CdProjekt, si basano su una traduzione grossolana e pilotata dell'intervista, tradotta dal Polacco e dall'Inglese in modo pessimo, perchè tanto nessuno avrebbe capito l'originale. Dopo pochi giorni, però, i fan Polacchi di The Witcher e di Sapkowski hanno pubblicato la vera traduzione delle parti che sono state veicolate per far nascere questo falso odio contro il videogioco, tanto che anche la frase che tu citi non ha spazio nelle affermazioni di Sap, ma questa non è assolutamente colpa tua, ma dei media che cavalcano l'onda di una diatriba che attira lettori, visualizzazioni e guadagni, e stiamo dunque sempre allo stesso discorso. L'intervista, nelle sue parti più calde, è stata così tradotta:

    CITAZIONE
    Marcin Zwierzchowski: From the perspective of time, what is your attitude towards The Witcher game? Recently you were emphasizing how much harm CD Projekt's work caused to the books.

    Andrzej Sapkowski: I can't say much about the game itself, because I don't know it, I don't play games. The notoriety and sales speak for themselves, though; would it be a weak game, it wouldn't reach such success. But working on its own success, the game, unfortunately, harmed my books. A few publishers put visuals from the game on the covers of my books. Many readers thus associated the books with being game related or written for the game. There's plethora of such books on the SF&F market. Seeing a picture from the game on the cover of my book, many fans assumed that the game was first. And respectable fans of SF and fantasy hold such derivative books in contempt and don't buy them, because - first - they are derivative and unoriginal. Second - they are completely irrelevant to those, who don't play any games and such people make up the majority among the fans.

    It doesn't help the fact that books for games were sometimes written by the giants, like for example Mike Resnick (Tomb Raider) , Alan Dean Foster (Shadow Keep), Greg Bear (Halo) or Brandon Sanderson (Infinity Blade). The reaction from the fans was unambiguous: the greats write game related stuff exclusively for money. And surely they write in a sloppy manner, half-heartedly, so one can pass on them, let gamers read them. It didn't feel nice during book fairs or conventions, when fans took my books into their hand, glanced over the covers and put them back with contempt. Game related. Games don't interest us, we'd rather pick something original, new Abercrombie, Aaronovitch or Tregillis.

    For some time I have been very actively fighting the custom of using game related visuals on my covers and I prohibit publishers from doing so. Wherever I can - in the USA, for example, I can't. On the cover for the American edition of The Time of Contempt we have the witcher taken straight from the game battling a sandworm from Dune. And I have to keep explaining to the fans that I wrote the book twelve years before the game was made and that the sandworm is from the game, not the books. You couldn't find a sandworm in the books even if you tried.

    According to a quote from Polcon [Poland's largest annual convention] you also said: "I know few people, who played the game. I stay among intelligent fellows." Supposedly those words caused the biggest outrage.

    [Snipping a portion of the reply that was relying on Polish pop-culture and would be hard to translate. Sapkowski alludes to two comedians, who said harshest things and didn't receive any flack.] I will just say that it was a convention and meetings during conventions go according to the rule that the show must go on and that plenty of things get a pass there, including jokes that are far from being subtle. You do a lot of things to keep the audience entertained. And at that time the audience was very entertained, there was much laughter. And if someone doesn't like this, then why come? To fish for sensation and publish outraged pieces on the web? To cause a storm in a teacup?

    I don't even know why I am saying this, I won't convince anyone anyway, it's an incurable illness, known to medicine as a chronic lack of sense of humor, which is causing ever more casualties. [Snip reference.]

    I'll also add, last but not least, that the unconditionally true fact is that I personally don't know anybody who plays games. Such is the truth. And you can't shout down the truth.

    Thus what I see here is not so much a conflict of the book vs the game, but your displeasure with the fact that a certain disproportion occurred and that the work based upon the novels sometimes steals the spotlight from the source. But you also said that the game took advantage of your popularity, not that you took advantage of the game's popularity. But isn't it a little bit different? Because both CD Projekt built upon the books' position, but also the books themselves profited from the fact that suddenly Geralt, through the games, reached millions of people across the entire world.

    Well, the logic dictates that the books helped the games as much as the games helped the books, precise measurement of proportions is rather pointless here. Although through the mind's eye I see more readers picking the games instead of players picking the books. I'll allow myself to also point out, that my books were published in 23 countries to date. Do you think that the bosses of big publishing houses are inspired by the computer games and the events on computer game market? Because I don't imagine so.

    I wouldn't want to make an impression that there is some sort of antagonism between me and the game. The issues that I have thanks to the games, and which I extensively - I imagine - explained in the reply to the first question, are not at all caused by the game itself. Paradoxically it was the high quality of game's visuals [the author seems to conflate promotional game art with in-game graphics here] that inspired some of my publishers to adapt those visuals for the covers.

    Finally - I am not envious of the game's undeniable success, I'm far from it. I am also not afraid that the game, as you said, will steal the spotlight, that it will overshadow me. Because that's simply impossible. It's my book witcher who is the only true one and original, all the adaptations are merely more or less successful adaptations and suffer from all the negative characteristics of being an adaptation. There is but one original witcher. That one which belongs to me. And nothing will take it away from me.

    It dawned on me that when you were asked about further works, you said something along the lines of: "It's very possible, because the bills won't pay themselves." These are just plans or maybe there is an ongoing work on some new book, new short story?

    Of course there are plans and naturally there is an ongoing work - but I won't disclose neither what it is, nor how advanced it is. You'll have to wait.

    Come puoi vedere, tutto quest'odio non c'è, e non c'è mai stato. Come dissi all'inizio, Sap non ha mai odiato i videogiochi e non lo farà. Evita di giocarli, evita di vederli come sono realmente, questo sicuramente, ma da qui ad odiarli ce ne passa, soprattutto perchè come dice Meeme, firma senza problemi le copertine dei videogiochi.
    Quello che dà fastidio a Sap, e che infastidisce anche me, è il fatto di voler forzatamente paragonare le due opere o far rientrare l'una nell'altra, confonderle, unirle, far sfumare l'una sull'altra. Sap non ha mai scritto per i videogiochi, le sue opere devono rimanere integre e se sì una copertina con Geralt della CdProjekt magari farà anche guadagnare di più, ma la vera opera, quella stampata su carta, perde così di valore, ma valore letterario, proprio perchè le due cose devono essere distinte, e mai unite. CdProjekt ha creato un gioco straordinario, ma il gioco deve rimanere gioco, non può inondare l'opera e siccome nel 2000 la gente è pigra e ignorante, c'è bisogno che si stacchino nettamente le due cose, altrimenti veramente passerà il messaggio che Sapkowski ha scritto per i videogiochi o partendo da essi.
    Comunque, per farti capire come i media italiani e non sfruttino l'antipatia di Sapkowski e le sue parole, ti dico che questa parte dell'intervista:
    "It doesn't help the fact that books for games were sometimes written by the giants, like for example Mike Resnick (Tomb Raider) , Alan Dean Foster (Shadow Keep), Greg Bear (Halo) or Brandon Sanderson (Infinity Blade). The reaction from the fans was unambiguous: the greats write game related stuff exclusively for money. And surely they write in a sloppy manner, half-heartedly, so one can pass on them, let gamers read them. It didn't feel nice during book fairs or conventions, when fans took my books into their hand, glanced over the covers and put them back with contempt. Game related. Games don't interest us, we'd rather pick something original, new Abercrombie, Aaronovitch or Tregillis."
    è stata caricata per creare notizie dai titoli come "Sapkowski non si ferma. Attacca gli scrittori", "Sapkowski critica gli altri scrittori", "Sapkowski attacca gli altri scrittori", "L'attacco di Sapkowski agli altri scrittori". Sono tutti titoli che ho letto, sia in Italiano che in Inglese, anche su multiplayer, mentre Sapkowski ha soltanto espresso un dato oggettivo. Basta infatti leggere un'opera autonoma di questi autori e una scritta per un videogioco per capire la differenza di qualità. Sarà anche antipatico, Sapkowski, ma da qui a trasformarlo nel Martin polacco ne deve fare di cose terribili, ancora!

    P.S. Gli errori grammaticali e di sintassi esistono a causa della mancata voglia di riscrivere tutto per bene :rotflmao:
     
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  11. Deya
     
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    Allora, parto dal fatto che ho letto i libri dopo aver iniziato il gioco; li ho letti tutto d'un fiato per riuscire a capire chi, come, cosa e quando.
    Non avevo mai sentito parlare di questo autore e nemmeno di Geralt di Rivia.
    Devo essere completamente sincera, di libri fantasy ne ho letti a bizzeffe e quelli di Sap (parlando della saga dello strigo) sono nella mia lista "interessanti" ma non nei Master da "oh meo deo".
    I personaggi, parlando in linea generale, sono fantastici, le ambientazioni pure, la tecnica di scrittura è davvero interessante; tuttavia a parte l'originalità di alcuni pg come Geralt e l'idea in se dei Witchers, mi ha lasciata basita la loro "superficialità", a volte sembra tutto campato in aria, ci sono ragioni, storie e vicissituidini che l'autore si tiene per se facendoti sentire ogni tanto come un babbeo che legge il suo libro solo per grazia divina.
    L'idea delle fiabe rivisitate è roba già vista ma ormai siamo abituati a ste paste al ragù servite in tutti i modi possibili.
    Concordo con chi dice che l'autore deve ringraziare la CdP per la fama che gli è caduta addosso in questi anni e sono convinta che il suo "fastidio" sia dato dal fatto che se non avessero aggiunto qualche particolare per far gola al giocatore, la storia sarebbe stata abbastanza piatta.
    Insomma, NESSUNO si permetterebbe mai di creare un gioco su LOTR dove Aragorn ha la possibilità di fare una romance con Eowyn nonostante nei libri ci sia questa passione di lei per lui, anche se si parla di passione per un ideale e non per l'uomo stesso.
    Il gioco in se; dalla grafica alla colonna sonora(anche se le migliori soundtrack restano quelle di skyrim e dragon age) sono qualcosa di stupefacente e continuo a dire che se avessero chiesto a Sap i diritti per creare un pg dal nulla di un qualsiasi witcher e farlo crescere con la storia avrebbero sfondato il botteghino!
    Geralt è Geralt e sceglierà sempre Yennefer, voler modificare sta cosa con la romance di Triss (nettamente più simpatica sui giochi) ti lascia con l'amaro in bocca.
     
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  12.  
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    Io devo concordare con la parte finale dell'analisi di Garret e con quella di Olaf. Inoltre aggiungerei che i libri di di Sap sono nati in polacco e questo non l'aiuta, sono stati tradotti spesso prima in spagnolo e tedesco che in inglese, secondo me questo pesa molto in un mondo che ha l'inglese come lingua semi-universale soprattutto in alcuni paesi esteri (qui da noi ci sono best-seller che sono ancora sconosciuti per mancanza di traduzione italiana). Quindi non ha senso metterlo a confronto con Martin o addirittura scomodare Tolkien, quando la sua opera ha proprio una finalità diversa da una sorta di poema epico moderno. (prendiamo ad esempio King che dichiara apertamente che la torre nera voleva essere il suo signore degli anelli).
    Inoltre la vedo un po' diversamente da Deya, forse perchè mi sono letto i romanzi con calma sia in inglese (quelli usciti prima) sia in lingua nostrana e ho trovato diversi elementi di originalità sia nei personaggi che nello svolgimento. Innanzitutto mi piace la moralità di Geralt, che difficilmente ferirebbe un changeling che rubacchia per vivere, ma non esita a uccidere molti umani che sono veri e propri mostri. Penso inoltre che il mondo non avesse bisogno dell'ennesimo gioco col protagonista 'carte blanche' da livellare, sarebbe stato l'ennesimo Skyrim o quello che preferite, sicuramente non TW.
    Inoltre, forse sono controcorrente, ma preferisco nettamente i personaggi del libro. Mi sembrano più sinceri e integri. Triss ha un senso ed è molto verosimile come donna non ricambiata e innamorata che se ne fa una ragione, mentre nel media videoludico davvero diventa poco interessante, può essere una buona amica e a tratti fa pure tenerezza. Dandelion poi nel VG è ridicolizzato a tratti, mentre soprattutto nei racconti brevi, tra un delirio e l'altro, ha momenti in cui è molto profondo e dà davvero il consiglio giusto a Geralt. E così via.
    Inoltre il Sap ha il merito di inserire: il tema del bambino sorpresa; tutta l'epopea di Ciri che non mi sembra cosa così piatta e scontata; un simpatico uso dei paradossi temporali; l'amore del Witcher per Yen, nato dal desiderio di un genio, quindi indissolubile quanto ambiguo e romantico; una versione della compagnia dell'anello, nella parte finale, al limite del commovente e drammatico; un epilogo con un doppio colpo di scena che, se non indottrinati dalla lore in anticipo, ha il suo sporco perchè.
    Detto ciò, sono il più grande fan del VG, trovo il progresso tecnico dal primo (che già non credevo fosse possibile fosse stato creato con l'aurora engine!) al terzo capitolo strabiliante, l'immersività ai massimi livelli come in un adventure, con abbastanza caratteristiche da gdr e trama da libro cartaceo e gameplay appagante. E politica societaria dei CDPR la migliore mai vista.
    Detto ciò, Sap ha comunque gettato le basi con una lore non banale e alcuni avvenimenti succosi, pur restando molto vicino alla mitologia slava e non. Oltre alla tensione morale presente tra i personaggi, che sarebbe stato molto più faticoso ricreare con un witcher 'vergine', fosse stato anche un Letho.
    Quindi direi che una mano lava l'altra!
     
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  13. Deya
     
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    CITAZIONE (gv11 @ 19/10/2016, 00:44) 
    Quindi non ha senso metterlo a confronto con Martin o addirittura scomodare Tolkien, quando la sua opera ha proprio una finalità diversa da una sorta di poema epico moderno. (prendiamo ad esempio King che dichiara apertamente che la torre nera voleva essere il suo signore degli anelli).
    Inoltre la vedo un po' diversamente da Deya, forse perchè mi sono letto i romanzi con calma sia in inglese (quelli usciti prima) sia in lingua nostrana e ho trovato diversi elementi di originalità sia nei personaggi che nello svolgimento. Innanzitutto mi piace la moralità di Geralt, che difficilmente ferirebbe un changeling che rubacchia per vivere, ma non esita a uccidere molti umani che sono veri e propri mostri. Penso inoltre che il mondo non avesse bisogno dell'ennesimo gioco col protagonista 'carte blanche' da livellare, sarebbe stato l'ennesimo Skyrim o quello che preferite, sicuramente non TW.

    Sono completamente in disaccordo :
    Primo, perchè i libri di Sap sono stati tradotti in via esclusiva, su richiesta dell'autore, direttamente dal polacco all'italiano. Quindi, la storia che la traduzione italiana è diversa non sussiste, non sussiste manco se lo leggi in aramaico antico.
    Secondo: nessuno dice che una saga fantasy debba essere ai livelli di Tolkien o Lewis, loro hanno fatto la storia con i loro libri, soprattutto Tolkien! gli altri poi hanno scopiazzato e messo del loro un pò qui ed un pò lì.
    Ovviamente Sapowski non può definirsi al livello dei signori qui sopra ed infatti alcune parti dei suoi libri sono particolarmente oscene, parti dove probabilmente non sa come descrivere il caos od il panico e VOMITA parole a raffica, tipo la scena di Ciri quando scappa dalla caccia selvaggia(fuori Aretuza) e raggiunge geralt facendolo incontrare con yennefer. Ho trovato quel pezzo fastidioso, perchè non ha senso che l'unica cosa su cui si stringe quella vicenda sia la riappacificazione tra yen e geralt. Non credo che tutto si possa semplificare dando la colpa alla lingua polacca, che per quanto sia "dura e cruda" non è primitiva!
    Comunque ripeto che l'idea dei Witcher è fantastica e Geralt mi piace come personaggio anche se alcune sue prese di posizione mi lasciano basita, tanto quanto i suoi ragionamenti fuori dal campo di strigo...
     
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    CITAZIONE (Deya @ 20/10/2016, 08:11) 
    CITAZIONE (gv11 @ 19/10/2016, 00:44) 
    Quindi non ha senso metterlo a confronto con Martin o addirittura scomodare Tolkien, quando la sua opera ha proprio una finalità diversa da una sorta di poema epico moderno. (prendiamo ad esempio King che dichiara apertamente che la torre nera voleva essere il suo signore degli anelli).
    Inoltre la vedo un po' diversamente da Deya, forse perchè mi sono letto i romanzi con calma sia in inglese (quelli usciti prima) sia in lingua nostrana e ho trovato diversi elementi di originalità sia nei personaggi che nello svolgimento. Innanzitutto mi piace la moralità di Geralt, che difficilmente ferirebbe un changeling che rubacchia per vivere, ma non esita a uccidere molti umani che sono veri e propri mostri. Penso inoltre che il mondo non avesse bisogno dell'ennesimo gioco col protagonista 'carte blanche' da livellare, sarebbe stato l'ennesimo Skyrim o quello che preferite, sicuramente non TW.

    Sono completamente in disaccordo :
    Primo, perchè i libri di Sap sono stati tradotti in via esclusiva, su richiesta dell'autore, direttamente dal polacco all'italiano. Quindi, la storia che la traduzione italiana è diversa non sussiste, non sussiste manco se lo leggi in aramaico antico.
    Secondo: nessuno dice che una saga fantasy debba essere ai livelli di Tolkien o Lewis, loro hanno fatto la storia con i loro libri, soprattutto Tolkien! gli altri poi hanno scopiazzato e messo del loro un pò qui ed un pò lì.
    Ovviamente Sapowski non può definirsi al livello dei signori qui sopra ed infatti alcune parti dei suoi libri sono particolarmente oscene, parti dove probabilmente non sa come descrivere il caos od il panico e VOMITA parole a raffica, tipo la scena di Ciri quando scappa dalla caccia selvaggia(fuori Aretuza) e raggiunge geralt facendolo incontrare con yennefer. Ho trovato quel pezzo fastidioso, perchè non ha senso che l'unica cosa su cui si stringe quella vicenda sia la riappacificazione tra yen e geralt. Non credo che tutto si possa semplificare dando la colpa alla lingua polacca, che per quanto sia "dura e cruda" non è primitiva!
    Comunque ripeto che l'idea dei Witcher è fantastica e Geralt mi piace come personaggio anche se alcune sue prese di posizione mi lasciano basita, tanto quanto i suoi ragionamenti fuori dal campo di strigo...

    Ma guarda che io non ho parlato per nulla di traduzioni pessime o difettose, non so dove tu lo abbia estrapolato: ho detto solo che la diffusione di un libro lingua inglese è di per sè facilitata nel mondo, italia a parte dove regna l'ignoranza, rispetto ad uno polacco, quindi è anche per questo che ha necessitato il traino del VG, mentre chissà come sarebbe andata se fosse stato disponibile da subito in inglese e quindi molto più facile a diffondersi. Per il resto, lo stile l'ho trovato pure un po' lento, tu sopra lo definivi buono, a me è piaciuta la morale dietro il racconto, anche se lo stile è fiabesco e a tratti elementare. Ho tirato in ballo altri pezzi grossi del fantasy solo perchè è stato fatto sopra e non mi sembrava corretto come confronto... allora mettiamoci anche Metro 2033 e twilight che c'entrano allo stesso modo :D
     
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  15. Deya
     
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    CITAZIONE (gv11 @ 19/10/2016, 00:44) 
    Inoltre aggiungerei che i libri di di Sap sono nati in polacco e questo non l'aiuta, sono stati tradotti spesso prima in spagnolo e tedesco che in inglese, secondo me questo pesa molto in un mondo che ha l'inglese come lingua semi-universale

    Mi basavo su questa frase e forse l'ho interpretata male, se non fossero stati tradotti testualmente dal polacco all'italiano alcune parti avrebbero avuto più enfasi.


    CITAZIONE (gv11 @ 20/10/2016, 09:27) 
    Per il resto, lo stile l'ho trovato pure un po' lento, tu sopra lo definivi buono, a me è piaciuta la morale dietro il racconto, anche se lo stile è fiabesco e a tratti elementare. Ho tirato in ballo altri pezzi grossi del fantasy solo perchè è stato fatto sopra e non mi sembrava corretto come confronto... allora mettiamoci anche Metro 2033 e twilight che c'entrano allo stesso modo :D

    Dunque, l'ho reputato buono perchè il modo in cui passa da una storia all'altra è singolare in alcune situazioni. Tipo quando Dandoline comincia a raccontare la storia e si passa direttamente ai personaggi stessi che raccontano quanto accade in prima persona o anche semplicemente quando i terzi fanno riferimenti ai racconti tipo la storia di duny e pavetta aggiungendo particolari non accaduti e tu te la ridi sotto i baffi perchè sai com'è andata etc...
    Altre parti, come dicevo prima, sembrano scritte da qualcuno che non ha avuto voglia di descrivere per bene cosa stava succedendo o che non sapesse come faro, tipo le scene di sesso -_-
     
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17 replies since 6/10/2016, 21:09   479 views
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